A mani nude nei parchi, le associazioni in difesa delle ville storiche
Nel documento si chiede che venga designato, per ogni parco, un «tutore» referente, così come avviene nel resto d’Europa, per unificare le competenze. Poi «occorre definire i piani di gestione delle ville» per una programmazione anche nel campo degli investimenti «per evitare ogni approccio di tipo estemporaneo e emergenziale». È anche necessario, sostengono i gruppi, «garantire la continuità di risorse economiche ed umane». Naturalmente si chiede anche la manutenzione ordinaria dei luoghi e degli arredi «a partire dalla pulizia, dalla raccolta dei rifiuti e dal ripristini di siepi, panchine, recinzioni, fontane». È urgente dotare i parchi di gabinetti pubblici così come è necessario «limitare le iniziative e gli eventi con forte impatto ambientale»: le ville storiche «vanno escluse totalmente da i possibili siti dell’Estate Romana». Punto fondamentale dopo l’assurda vicenda della megadiscoteca all’aperto di villa Ada, priva di qualsiasi permesso. Poi si insiste sulla necessità assoluta delle chiusure notturne «per impedire occupazioni abusive degli immobili» e la nascita di «accampamenti, bivacchi e baracche»: esattamente ciò che il nostro giornale sta documentando in questi giorni.
Ora la parola passa al Campidoglio. E sarebbe quantomeno logico che arrivasse una risposta rapida e positiva, nel segno della collaborazione tra istituzioni e volontariato, se l’attuale giunta intende veramente sottrarre un patrimonio irripetibile alla spaventosa condizione in cui oggi si trova.
Richiesta «Escluderle dai siti dell’Estate romana»