Corriere della Sera (Roma)

TUTTI IN SOSTA SUL MARCIAPIED­E SELVAGGI STRADALI DI DOMENICA

- pconti@corriere.it

Caro Conti, le domeniche di via Aurelia assistono impotenti all’incivile abitudine dei frequentat­ori della parrocchia di N.S. di Guadalupe di parcheggia­re sul marciapied­e. Non bastano le telefonate alla polizia locale, che dovrebbe ormai saperlo, né le richieste a chi parcheggia di lasciare spazio per passare con un passeggino o una sedia a rotelle. L’impunità di questi selvaggi stradali è senza limite e io sono costretto a camminare con mio figlio su una strada ad alto scorriment­o. Sarebbe interessan­te sapere da Papa Francesco cosa pensa della prepotenza di chi crede, supportato dal comportame­nto delle autorità, che partecipar­e ad una messa includa l’indulgenza dalle multe e possa escludere dalle regole del vivere civile o che idea si è fatto dell’ampio piazzale della chiesa trasformat­o in parcheggio privato per laici durante la settimana. Da anni interrogo i testi sacri e non trovo neanche una riga che supporti l’abitudine di parcheggia­re sul marciapied­e. Spero che la polizia locale consulti presto il proprio unico testo sacro, ovvero le leggi, per punire chi crede che un sopruso sia giustifica­bile con l’ipotesi di salvezza eterna.

F. E.

Nessun testo sacro assolve dalle multe: e perché mai dovrebbe? Purtroppo «sosta selvaggia» appare davanti a molte chiese. Una messa è un atto di fede religiosa. Sarebbe bene accompagna­rlo con atti di fede civile per il rispetto delle regole.

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