Il daspo urbano allargato ai parchi Ma resta il nodo: chi paga le multe?
È storia quotidiana. Accampamenti rimossi che ricompaiono in altri quartieri dopo pochi giorni. Ma anche clochard allontanati che si spostano per rimettersi a dormire fra i cartoni solo qualche passo più in là. Nonostante le operazioni di bonifica effettuate ogni mese dalle forze dell’ordine, la situazione sembra non migliorare mai. La svolta potrebbe però arrivare entro breve: l’articolo 9 «Misure a tutela del decoro di particolari luoghi» del decreto Minniti vieta «lo stazionamento o l’occupazione di spazi» delle infrastrutture fisse e mobili ferroviarie, aeroportuali, marittime, di trasporto pubblico urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze.
È la norma che prevede l’allontanamento del soggetto che con la sua presenza limita «la libera accessibilità e fruizione» di quelle infrastrutture e che verrà inserita anche nel Regolamento di polizia urbana in via di approvazione, con la possibilità per il Comune e i vigili urbani di inserire anche altri luoghi sensibili, come aree monumentali, culturali, parchi pubblici, zone di pregio e protette dall’Unesco. Fra qualche mese il dispositivo dovrebbe diventare operativo e allora per clochard e senza tetto accampati potrebbe diventare davvero difficile anche solo spostarsi in altri luoghi. Rimane da sciogliere tuttavia il nodo legato alle sanzioni, che sono abbinate dal «daspo urbano», ma che verranno elevate a soggetti che difficilmente le pagheranno. Fino a oggi la procedura operativa in caso di clochard singoli o coppie, o comunque gruppi non particolarmente numerosi, è quella di affidare ai vigili urbani dei Nuclei assistenza emarginati il compito di convincerli ad accettare l’accoglienza in strutture comunali, anche se l’offerta viene spesso rifiutata. Nel caso di tendopoli invece la Municipale sta ultimando una mappatura - operazione non facile visti gli spostamenti continui dei soggetti -: gli adulti senza documenti vengono accompagnati all’Ufficio immigrazione, i minorenni soli nei centri d’accoglienza (da dove però non è difficile allontanarsi), ma tutti gli altri si trasferiscono semplicemente altrove. «Negli ultimi giorni siamo stati impegnati in diverse operazioni di sgombero - spiega Diego Porta, comandante della polizia municipale -, abbiamo bonificato non solo i sottopassi di corso d’Italia, ma anche insediamenti alla Magliana, e poi le sponde del Tevere. Stiamo inoltre ripulendo l’area di Colle Oppio. Vediamo in che modo potrà essere applicato il daspo urbano a queste situazioni».
Il regolamento Protetti anche monumenti e aree di pregio. Dubbi sull’applicazione della norma