Ostia, la sfida decisiva per il litorale Tutti i candidati per il 5 novembre
Molti i nomi in corsa. Dubbi per centrosinistra e centrodestra. I cittadini: «Vogliamo facce nuove»
I pezzi sulla scacchiera sono pronti, gli schieramenti in posizione. Il X Municipio – reduce dal commissariamento per mafia – inizia la rincorsa verso il voto. Ore febbrili a Ostia e nel suo entroterra dove, a poco più di un mese dalle elezioni del 5 novembre, ormai i giochi sono fatti, le liste quasi chiuse, tra candidati certi già da giorni e altri solo da ufficializzare.
Per il M5S, il lido sarà il banco di prova della tenuta romana: per la carica di presidente c’è Giuliana Di Pillo, già delegata della sindaca Raggi, che nelle amministrative di un anno fa qui raccolse quasi il 44% dei consensi. Outsider della partita sarà l’ormai ex «Don» Franco De Donno, parroco in sospensione dalla Chiesa con una lista civica appoggiata anche da Mdp-SI; poi in solitaria Eugenio Bellomo, già consigliere Sel nel X, l’imprenditore Giovanni Fiori del Popolo della Famiglia di Mario Adinolfi e a guidare l’assalto di Casapound, il leader Luca Marsella (nel 2016 il movimento fascista sfiorò il 2%, record su tutta Roma).
Poi ci sono i partitoni, animati da lacerazioni e incertezze. Nel centrodestra il confronto è tra i due fronti della coalizione e quindi tra due nomi: Fratelli d’Italia punta su Monica Picca, nome forte già nelle passate consiliature, Forza Italia coordinata da Davide Bordoni spinge sulla sua protegé Maria Cristina Masi. Dovrebbe spuntarla la meloniana doc, oggi il giorno delle ufficializzazioni come sarà per il Partito Democratico.
L’area del centrosinistra è spaccata, tra i dem poi una caporetto di nomi. Trapelati quelli di Claudio Fava, Livia Turco, Rosy Bindi, i big insomma e i loro no. Poi si è puntati sul civismo e una possibile coalizione con l’area popolare guidata da Beatrice Lorenzin: in corsa c’è il giornalista Andrea Bozzi, ostiense e volto noto nella Capitale, in lizza con o senza il Pd. La corrente di Umberto Marroni appoggiava l’ipotesi, ma da Ostia però è arrivato il niet. E di nuovo si è passata in rassegna la classe piddina romana, puntando infine su un nome: Athos De Luca.
Ex Verde, già senatore e consigliere capitolino con Ignazio Marino, impegnato sui temi ambientali: oggi il vertice col Pd lidense e il via libera. Salvo sorprese visti gli attriti tra i dem di Ostia e la direzione romana di Andrea Casu che ha arginato l’autonomia locale del partito.
La sfida del X del resto è decisiva, i partiti si giocano credibilità e rinascita. Un ritorno democratico al voto a lungo atteso dalla cittadinanza dopo due anni di estenuante commissariamento. Molto peserà il senso di sfiducia nelle istituzioni che dall’alto, nell’agosto del 2015, decisero che il litorale romano era immerso nei tentacoli della mafia e andava sciolto. Una fase confusa all’epoca: l’allora presidente Pd Andrea Tassone prima sfiduciato dal partito ripeteva «non posso combattere la mafia con la mazzafionda», poi fu arrestato per l’inchiesta di Mafia Capitale. Dopo, solo un mare di polemiche, di mezzo il tutoraggio del magistrato Alfonso Sabella e, infine, il commissariamento. Un periodo di non-politica, di mancanza di riferimenti e di silenzi da parte dei partiti.
Il voto di novembre sarà per questo una resa dei conti, tra condanne e assoluzioni. I quasi trecentomila abitanti del X vogliono progetti concreti e ascolto dalla prossima classe dirigente che sarà a scadenza breve: tre anni (teorici) di durata insieme alla giunta Raggi. «Vogliamo rinnovamento e facce pulite», dice Maurizio De Lucia dal comitato Repubbliche Marinare. «È mancata una vera programmazione turistica, perché i prefetti lavoravano sull’ordinario, sono stati due anni di abbandono per il territorio», riassume Paolo Bondi dalla Proloco di Ostia Antica. «L’impatto mediatico è stato devastante per l’economia del lido, dall’immobiliare alla ristorazione il calo delle entrate è enorme, oltre il 25%, con zero investimenti delle istituzioni», aggiunge Armando Vitali dall’Ascom, associazione dei commercianti fiduciosi però nel futuro. «Queste elezioni ci preoccupano, volti nuovi e soprattutto preparati non ne vedo - critica Alessandra Perlusz, impegnata da anni con il Comitato Parco della Vittoria oppure ci sono personaggi già noti che negli ultimi due anni però erano spariti».
Il Pd Verso la scelta dell’ex Verde De Luca Dal 2015 Dopo oltre 2 anni si chiude il commissariamento