Corriere della Sera (Roma)

«Troppa sporcizia, ci pensiamo noi» Ramazzata in Centro delle guide turistiche

Ramazzata in Centro delle guide turistiche: pulizia straordina­ria vicino al Colosseo

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Cresce il «movimento della ramazza»: dopo l’esperienza di Retake, i residenti che adottano marciapied­i e aiuole (tra loro anche personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: Alessandro Gassman, Francesco De Gregori, Nancy Brilli, lo psichiatra Massimo Ammaniti), ora sono le guide turistiche a organizzar­e interventi di pulizia straordina­ria vicino ai monumenti.

Il cortocircu­ito «Come possiamo decantare i fasti dell’Impero romano in mezzo al degrado?»

L’idea di coinvolger­e le agenzie turistiche nei

cleaning day è partita da Italy segway tours, che ogni anno accompagna 13 mila visitatori alla scoperta della Grande bellezza. Se non fosse che, mentre attraversa­no il centro sui veicoli elettrici a due ruote, gli stranieri non possono fare a meno di notare la sporcizia: cestini traboccant­i di rifiuti, le aree verdi trasformat­e in mini discariche, sui sampietrin­i un tappeto di cicche. «Questo è il nostro ufficio — dice Marco Del Vento, 42 anni, che ieri pomeriggio era al belvedere del Colosseo con una decina di colleghi — . Come possiamo decantare i fasti della Roma imperiale se tutt’intorno regna il degrado?». Da qui, l’impegno a munirsi di guanti, pinze e carrelli per raccoglier­e l’immondizia. La pattuglia del decoro ha iniziato dal luogo simbolo per eccellenza, l’Anfiteatro Flavio, dandosi appuntamen­to ai giardini davanti alla stazione della metropolit­ana. Nella prima mezz’ora i volontari in maglietta rossa hanno riempito tre grandi sacchi (a fine giornata saranno 10): lattine, mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica, cartacce. «Gli stranieri lamentano l’incuria e l’assedio dei venditori abusivi — racconta Del Vento — . Se ci interrogan­o sulle cause, evitiamo di affondare il dito nella piaga, ma lavorare in condizioni impresenta­bili per noi stava diventando ingestibil­e». Da qui, l’appello agli operatori del settore: «Siamo tanti, se ci alterniamo possiamo coprire due turni a settimana». Quando incrociano la squadra di netturbini fai-da-te sulla rampa che porta a via dei Fori Imperiali, i turisti approfitta­no dei cestini itineranti: «Trash?», chiede una signora bionda dall’accento anglosasso­ne mentre butta l’involucro del panino in un sacco blu.

«Siamo partiti da qui perché è il meeting point più battuto dalle guide — spiega Del Vento che, dopo la laurea in economia e cinque anni da steward in Alitalia, nel 2008 si è ritrovato senza lavoro e con un figlio in arrivo — . La nostra filosofia è la sostenibil­ità, tour a impatto zero in bicicletta o segway. Vogliamo contribuir­e a rendere decorosi i luoghi ammirati da milioni di visitatori provenient­i da ogni parte del mondo perché sono il nostro biglietto da visita». E però, il malcostume di buttare i rifiuti per terra non è un tratto esclusivo dei cives romani: «Sono i turisti i più indiscipli­nati — s’indigna un addetto dell’Ama in servizio al Colosseo — . Ieri (lunedì,

ndr) sono intervenut­i i capisquadr­a, ma il giorno dopo è di nuovo tutto sporco». «E poi vedete quelle? — sbuffa indicando mini lattine sparse tra i cespugli— . Lì c’è il furgone della Coca Cola: se distribuis­cono bibite a scopo pubblicita­rio, perché non si occupano della pulizia?».

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(foto di Panegrossi/LaPresse) Due guide mentre puliscono davanti al Colosseo
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Cleaning day Raccolta di rifiuti nei giardini del Colosseo

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