Corriere della Sera (Roma)

L’ex rione chic: «Impossibil­e vivere qui»

Residenti sul piede di guerra. «Solo i migranti ci aiutano a raccoglier­e l’immondizia»

- Di Valeria Costantini

Iresidenti dei Parioli sul piede di guerra. «Qui non si vive più», gridano riferendos­i a caos rifiuti, strade sporche e assenza di controlli. In tanti, fra abitanti e negozianti, sono pronti a non pagare la Tari e a chiedere un maxi risarcimen­to ad Ama e polizia locale.

«Eravamo la Roma più chic, ora siamo sommersi dai rifiuti: è giusto lo sciopero delle tasse». Se bastasse un segnale per scatenare l’inferno, ai Parioli sono già sulle barricate. Nel quartiere bene della Capitale, splendidi palazzi liberty e viali alberati, residenti e negozianti sono pronti ad appoggiare qualunque iniziativa utile a restituire decoro alle strade.

L’immondizia si accumula intorno ai cassonetti, a terra le montagne di foglie – altra criticità del rione – si mescolano con cartacce e plastica: in un mercoledì qualunque esplodono i contenitor­i dedicati alla carta, accanto li decorano cumuli di scatoloni.

«È una schifezza, ci sono strade ormai simili più a discariche», commenta Giovanni Monzoli, impiegato della zona. L’iniziativa legale di venti associazio­ni del II Municipio è ben accolta: l’idea è quella di un maxi-risarcimen­to da chiedere ad Ama e polizia locale per un servizio di pulizia e controllo carenti, in più addirittur­a uno sciopero delle tasse sui rifiuti, appoggiand­osi a un dispositiv­o della Cassazione. «Niente Tari da pagare? Magari, può essere un’idea, qui non si può più vivere», sostiene il progetto la signora Antonietta Cafarella, una delle storiche abitanti dei Parioli Alti, come definisce la zona a ridosso dell’omonimo viale. «Nata e cresciuta qui – sottolinea con orgoglio – ma la situazione è peggiorata tantissimo negli ultimi anni. Gli spazzini sono spariti, non passano mai e le strade sono in condizioni pessime. I cassonetti poi sono costanteme­nte stracolmi». Da piazza Ungheria a via Lima, da via Villa Grazioli a ridosso del parco cittadino, fino a via Lovanio, ad ogni gruppo di contenitor­i corrispond­e un problema: non pochi sono «ballerini», spostati in mezzo alla strada, messi di traverso o rovesciati, altri rotti o circondati da rifiuti non raccolti. Una situazione di disagio anche per le attività commercial­i. «Questa è una zona molto frequentat­a di giorno, ci sono migliaia di uffici, il decoro è un problema per noi esercenti. spiega Aldo Palladino, barista –. Dobbiamo ringraziar­e i tanti migranti che, in cambio di un panino, ci aiutano a tenere pulito il quartiere». Il problema sono anche i locali, dice la signora Loretta, residente in zona, che «dovrebbero avere spazi appositi per la loro immondizia, altrimenti i cassonetti non bastano», suggerisce.

Maurizio Moretti, acquarelli­sta di profession­e, sta realizzand­o un libro di disegni proprio per ritrarre la grande bellezza dei Parioli: «Mi sa che alla fine dovrò inserire almeno un acquarello con un monumento immerso nei rifiuti, perché questa è la realtà…», dice sconsolato.

Caos Cassonetti rovesciati o rotti «Qui da noi non si vive più»

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(foto Lapresse) Via Lovanio Cassonetti pieni e immondizia depositata fuori dai residenti esasperati dei Parioli
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Maurizio Moretti «Sto dipingendo un acquarello: credo che dovrò inserirci un monumento immerso fra i rifiuti»
 ??  ?? Antonietta Cafarella «La situazione è peggiorata tantissimo negli ultimi anni. Niente Tari da pagare? Magari, qui non si vive più»
Antonietta Cafarella «La situazione è peggiorata tantissimo negli ultimi anni. Niente Tari da pagare? Magari, qui non si vive più»
 ??  ?? Aldo Palladino «Ci sono migliaia di uffici, il decoro è un problema per noi esercenti. Ringraziam­o i migranti»
Aldo Palladino «Ci sono migliaia di uffici, il decoro è un problema per noi esercenti. Ringraziam­o i migranti»
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Giovanni Monzoli «È una schifezza, ormai qui ci sono strade che assomiglia­no più alle discariche»

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