Corriere della Sera (Roma)

SE UN TOPO DECIDE DI MORIRE UN SABATO POMERIGGIO A ROMA

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Caro Conti, sabato 30 settembre pomeriggio, ore 16 passeggio con famiglia ed amici in centro dopo alcuni mesi. La zona intorno a Piazza di Trevi è lercia come al solito: cartacce e cestini stracolmi. Ma non è finita. Via delle Vergini di fronte al Quirino, passano migliaia di turisti, i nostri bambini notano un topo di grosse dimensioni morto in mezzo alla strada. Subito dopo chiamo lo 060606 ed ad una operatrice gentile chiedo se è possibile segnalare la cosa all’Ama. Vengo subito rassicurat­o e chiudo la chiamata, pensando di avere fatto il minimo che potessi. Dopo un’ora e mezza ripassiamo nello stesso punto. Il povero topastro è ancora lì. Richiamo di nuovo lo 060606 e, un po’ più sarcastico, rifaccio la segnalazio­ne. Stavolta, sempre gentilment­e. l’operatrice mi fa presente che questo servizio dell’Ama non è attivo il sabato e la domenica e che quindi la segnalazio­ne sarà vista solo il lunedì! Cosa dire? Niente. Speriamo che il povero topo abbia poi riposato in pace ....

LMariano Satriano e pagine romane del Corriere della Sera seguono con assiduità la crisi dell’Ama. La sua lettera conferma un malessere struttural­e: in una città come Roma dove molti animali muoiono per diversi motivi (il traffico, per esempio) è impensabil­e che nessuno si occupi delle carcasse per due giorni. A meno che non si voglia dar ragione a chi, nella giunta Raggi, ha recentemen­te affermato di non aver visto topi per Roma. pconti@corriere.it

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