Corriere della Sera (Roma)

Pif fa l’impegnato ma col sorriso

Il regista stasera alle Officine Pasolini presenta la sua ultima commedia sulla mafia

- C. De L.

In questi ultimi tempi Pierfrance­sco Diliberto, in arte Pif, sta portando avanti una difficile battaglia in difesa dei disabili siciliani che si sono visti negare i fondi per l’assistenza: «Non ci dormo la notte, continuerò a insistere fino alla fine» dice il conduttore, attore e regista palermitan­o. La passione e l’impegno per i temi sociali sono sempre stati cifra distintiva del vulcanico artista che, nella sua carriera prima in tv e poi al cinema, non ha mai avuto paura di temi scomodi e dibattuti. E di mettersi in gioco, dietro e davanti la cinepresa, sempre col sorriso.

Proprio come nel suo ultimo film che il regista presenterà stasera alle 21 al pubblico dell’Officina delle arti Pier Paolo Pasolini (viale del Ministero degli Affari Esteri 6) nell’evento che chiude la rassegna estiva «Off». Una pellicola che ancora una volta racconta la sua Sicilia e la mafia in prospettiv­a storica, ricostruen­do uno degli eventi simbolo della Seconda Guerra mondiale e l’origine dell’ascesa di Cosa Nostra nel dopoguerra.

Siamo nel 1943 e Arturo, un umile lavapiatti palermitan­o emigrato a è costretto ad arruolarsi con le truppe alleate per raggiunger­e l’isola dove vive il padre dell’amata Flora (Miriam Leone) per chiederne la mano. Da qui il racconto prosegue su due binari differenti: quello della storia d’amore travagliat­a (Flora è promessa sposa di un boss, braccio destro di Lucky Luciano) e quello del «patto» che gli angloameri­cani avrebbero stretto con la Cupola e di cui il regista ha ritrovato tracce «nel cosidetto rapporto Scotten, dal nome dell’ufficiale a cui fu chiesta una relazione sulla mafia».

Nel film, la storia di questa «trattativa» è ricostruit­a attraverso l’amicizia di Arturo con il tenente Philip Catelli che porta con sé informazio­ni top-secret. Tra i due nasce una sincera

Battaglie sociali Il vulcanico regista e conduttore si sta battendo per i diritti dei disabili siciliani Lo sbarco «In guerra per amore» racconta il presunto patto tra l’esercito Usa e Cosa Nostra

amicizia: Arturo lo aiuterà a fraternizz­are con i siciliani e a capirne i lati più contorti della loro lingua e della mentalità. Il tenente, invece, rivela l’aiuto chiesto dai servizi militari americani a Cosa Nostra.

La proiezione di questa sera è gratuita fino a esauriment­o posti.

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Sullo schermo Pif e Miriam Leone in una scena di «In guerra per amore»

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