Corriere della Sera (Roma)

Confcommer­cio: così la differenzi­ata non va Ama: «Non la fanno»

- Manuela Pelati mpelati@corriere.it

Campidogli­o Punta al 70% di differenzi­ata entro il 2021 e cambierà i cassonetti entro il 2018

«Noi romani paghiamo l’immondizia dei turisti “mordi e fuggi” — attacca ancora Sermoneta. — Dobbiamo adeguare la raccolta al numero maggiore di consumator­i. Inoltre, se c’è abusivismo dei “b&b”, chi paga per loro? Infine c’è un problema di fondo che è quello dell’assenza cronica dei vigili e dei controlli». Rivolto a Verdone, Sermoneta aggiunge: «Se manca la raccolta dell’immondizia per due giorni sembra mancanza di senso civico, ma non dobbiamo addossare la responsabi­lità ai romani del disservizi­o dell’amministra­zione. Il degrado di Roma è da attribuire al sindaco». Dal Municipio X il responsabi­le Confcommer­cio, Armando Vitali, suggerisce maggiore informazio­ne: «Ci vogliono i corsi per gli imprendito­ri: un sistema più ecologico fa risparmiar­e tutti».

A raccontare come questo vantaggio già funziona in altre città d’Italia è Rossano Ercolini che dirige il Centro di ricerca «Rifiuti zero» a Capannori, provincia di Lucca, dove il «porta a porta» oggi è all’81%: «La tariffa puntuale è un incentivo soprattutt­o per le utenze non domestiche che risparmian­o almeno 2mila euro l’anno».

Ercolini, la scorsa settimana ha tenuto un seminario sulla differenzi­ata con i manager di Ama. «I romani buttano tutto insieme perché sono abituati a Malagrotta, la grande discarica chiusa solo 4 anni fa». E aggiunge: «Un svolta importante sarebbe far pagare al cittadino in base a quanto differenzi­ato conferisce con il sistema dei chip sui sacchi neri dell’indifferen­ziato dove è scritta l’identità del residente. In effetti in molte città d’Italia funziona. «C’è solo da copiare quello che fanno nella provincia di Treviso e Milano dove paghi ogni volta che butti il sacco grigio. Alcuni lo fanno una volta al mese».

Il Campidogli­o punta al 70% di differenzi­ata entro il 2021, ma nel periodo breve, entro la primavera del 2018, alla rimozione graduale di tutti i cassonetti e all’estensione del porta a porta in tutta Roma. «Si può fare — continua Ercolini — non ci dimentichi­amo che le buone pratiche sono contagiose e che noi italiani siamo meno sudicioni dei berlinesi che sono al 35% di differenzi­ata».

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