Il benzinaio e i segreti della vecchia Hollywood
Sesso e celebrità nel doc di Tyrnauer
Congedato dai marines durante la Seconda guerra mondiale, Scotty Bowers arriva a Hollywood col suo sorriso irresistibile. Fa il benzinaio a Beverly Hills, viene notato dalle star del cinema. Scotty and the Secret History of Hollywood è il documentario di Matt Tyrnauer su una vita incredibile. Abusato sessualmente da bambino, Scott divenne un gigolò. Finì (lo racconta lui) sotto le lenzuola di Spencer Tracy, procacciò donne a Katharine Hepburn, trovò amanti per Cary Grant e Rock Hudson. «Ho sentito parlare di lui da Gore Vidal», racconta il regista, «e non ho motivo di dubitare della sua sincerità. Ho verificato i suoi racconti. Per decenni ha organizzato incontri sessuali per lui e per i suoi amici potenti. Come ha dichiarato apertamente Vidal, Scotty era il suo pappone».
Attivo anche come barista, muratore e idraulico (prima o poi c’è sempre un idraulico nell’immaginario sessuale) durante l’America della Grande Depressione, cercò di tirarsi su il morale (e qualcos’altro) con sesso proibito e promiscuità. «Scotty ha mantenuto il segreto per molti anni, era una persona discreta». A 89 anni ha scritto un libro di memorie intitolato «Servizio completo». «Mi disse: è arrivato il momento di raccontarsi. Tanto sono tutti morti e non avrei fatto del male a nessuno». Se gli si chiede della «connection» possibile con il produttore Weinstein, l’orco di Hollywood dei nostri giorni, risponde che «gli incontri di Scotty erano consensuali e tutti quanti volevano trarvi piacere. Comunque dovete contestualizzare quanto avvenne, all’epoca erano feste organizzate da persone celebri che non potevamo rivelare la loro omosessualità e parlare liberamente dei loro gusti sessuali». Si potrebbe obiettare che le cose non sono troppo cambiate. Comunque...«Mi raccontò di agevolare tanti pomeriggi domenicali di George Cukor. Erano signori che mantenevano il senso del decoro». Oggi Scotty ha 94 anni e una compagna da 23.
Il regista «Scotty trovò amanti per Cary Grant e Rock Hudson»