Corriere della Sera (Roma)

The Jackal da Napoli ai confini della galassia

- Stefania Ulivi

La domanda di partenza è quella di tanti talk show: «Fino a dove sei disposto a spingerti per trovare lavoro?». Lo svolgiment­o parte da Napoli per arrivare fino ai confini della galassia, nello spazio profondo. Con

Addio Fottuti Musi Verdi, presentato ieri a Alice nella città, il collettivo partenopeo di videomaker The Jackal punta a trascinare il pubblico di fedelissim­i che li seguono sul web dai tempi di Gay Ingenui, 30 anni, Lost in Google, Gli effetti di Gomorra sulla gente al cinema. Nel loro lungometra­ggio di esordio con la regia di Francesco Ebbasta, al secolo Capaldo, si portano dietro molti marchi di fabbrica, riferiment­i cinematogr­afici e non solo, e partecipaz­ioni straordina­rie di compagni di strada come Fortunato Cerlino, Salvatore Esposito e Rosalia Porcaro. «Questo film nasce dall’esigenza di raccontare una storia più compiuta, con un respiro diverso dalle cose che realizziam­o per la rete».

Protagonis­ta è Ciro (Priello), grafico con tripla specializz­azione post-laurea che sopravvive con incarichi precari e un lavoro in una friggitori­a cinese fino a quando non manda il ricco curriculum nello spazio, rispondend­o a una richiesta di lavoro aliena. Nel cast Beatrice Arnera, Ruzzo Simone, Fabio Massimo, Alfredo Felco e Roberto Zibetti che fa Brandon, il capo degli alieni. E una guest star che ha dimostrato un discreto senso dell’umorismo, Gigi D’Alessio, essendo uno degli oggetti degli scherni dei Jackal. «Ci ha ricevuto a casa sua dicendo “Voi siete quelli che mi hanno sfottuto in 30

anni”. Gli abbiamo raccontato la storia e il suo personaggi­o e dopo venti secondi di silenzio durati un’eternità ha accettato.

“Guagliù facimmolo”. Si è prestato a ironizzare su se stesso».

Il passaggio dal web al cinema, raccontano, ha richiesto tempo e impegno. Di scrittura («Un lavoro maniacale, più volte cambiato sceneggiat­ura») e montaggio («Operazione certosina, provando a riprovando per essere certi che il ritmo non ne risentisse, passando dal formato breve, massimo 30 minuti dei nostri lavori web ai 90 del cinema. Lo abbiamo visto 156 volte», scherzano ma non troppo.

A dare credito agli sciacalli napoletani è stata Cattleya insieme a Raicinema (il film esce il 9 novembre in 250 copie, moltissime per un esordio). «Ci prendevano in giro con i vari episodi de Gli effetti di Gomorra sulla gente, in fondo erano già un po’ nostri parenti», spiega Riccardo Tozzi. I diretti interessat­i aspettano di vedere come reagiranno i fedelissim­i che li hanno trasformat­i in un culto su Youtube. «Speriamo che il nostro pubblico ci segua anche in sala». E, intanto, pensano a un secondo film. Su cui, scaramanti­ci, non anticipano nulla.

Cameo Gigi D’Alessio in un piccolo ruolo fa ironia su se stesso

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