Corriere della Sera (Roma)

La Lazio nei piedi di Immobile, il capocannon­iere

- di Stefano Agresti

Dicono che Simone Inzaghi prepari le partite con puntiglio quasi maniacale, studiando ore e ore le avversarie per bloccare ogni loro risorsa offensiva: tutto vero. Sostengono anche che la sua Lazio abbia una diga altissima a centrocamp­o, con una linea di cinque elementi compatti ai quali spesso si aggiunge pure il sesto, Luis Alberto, che è una seconda punta «di contenimen­to»: vero anche questo. Messo tutto assieme, ci dovremmo aspettare una squadra che non prenda quasi mai gol e, semmai, che non ne segna tanti proprio a causa delle scelte tattiche prudenti del suo allenatore: ecco, questo è falso.

La Lazio di Inzaghi è un’offesa alla logica: segna tantissimo e, in rapporto alle altre squadre di vertice, prende molte reti. L’attacco biancocele­ste è arrivato a quota 31 ed è il terzo del campionato dopo Juventus (35) e Napoli (32). Attenzione, però, perché a questi numeri manca la partita contro l’Udinese, che non si è giocata per via del maltempo. Di conseguenz­a la media gol della Lazio (2,81 a partita) è la seconda della serie A dopo quella bianconera (2,91) e prima di quella azzurra (2,66).

Un percorso eccellente in assoluto, addirittur­a straordina­rio se si consideran­o le attese: nessuno si sarebbe mai immaginato che Inzaghi avrebbe potuto creare una macchina da gol così efficace anche perché, nella scorsa stagione, le reti all’attivo erano state 16 in meno rispetto alla Roma (90 a 74) e addirittur­a 20 in meno rispetto al Napoli (94 a 74).

Da qualche parte, però, la Lazio deve concedere qualcosa a questa valanga di gol segnati. E, in effetti, la difesa biancocele­ste non ha numeri altrettant­o entusiasma­nti, visto che le reti incassate (12) sono di più rispetto alle altre quattro squadre di vertice: il Napoli è a 8, l’Inter a 9 e la Juve a 11, ma avendo tutte disputato una partita in più rispetto a Inzaghi. Poi c’è la Roma, che ha giocato 11 gare come la Lazio e ha la migliore difesa della serie A (ha subìto appena 7 reti). Se parlate con toni preoccupat­i a Inzaghi di questi numeri, però, vi farà notare come Strakosha abbia incassato un terzo dei gol totali in un’unica gara, anzi in un solo tempo, il secondo contro il Napoli, dopo che la difesa era caduta a pezzi avendo subito un infortunio dietro l’altro.

I dati della Lazio restano comunque anomali, certamente sono in controtend­enza rispetto a quelli della Roma. E – curiosità nella curiosità – anche rispetto al Venezia allenato da Pippo Inzaghi, il fratello di Simone, che in serie B è secondo in classifica avendo la miglior difesa e soltanto il diciassett­esimo attacco del campionato. Simone e Pippo parlano di calcio tutti i giorni tra di loro, ottengono grandi risultati, ma evidenteme­nte partono da principi non proprio coincident­i.

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