Calcio e omosessualità Quelle verità negate
Al Teatro Belli «The Pass» Donnelly
Calcio e omosessualità: è la prima volta che viene affrontato questo argomento. Succede in «The Pass» di John Donnelly, testo che viene ora messo in scena al Teatro Belli con la regia di Maurizio Pepe e interpretato da Edoardo Purgatori, Federico Lima Roque, Giorgia Salari e Gianluca Macrì, da domani a domenica nell’ambito della rassegna «Trend», a cura di Rodolfo Di Giammarco.
È la storia di un calciatore famoso che, dopo varie peripezie, deve ammettere la sua vera e più profonda natura sempre negata. Tutto inizia in una camera d’albergo nel 2006: Cristian e Ade sono due amici diciannovenni, si allenano per una famosa squadra di calcio. Passano gli anni: Cristian diventa un campione del pallone, mentre Ade finisce a fare l’idraulico. E nella loro vicenda si inserisce anche una ballerina di lap-dance (interpretata da Salari).
Dice Purgatori (Cristian): «La cosa più assurda è che a tutt’oggi non esiste un calciatore, in nessun paese al mondo e in nessun campionato, che sia dichiaratamente omosessuale. Questo testo, nato tre anni fa in Inghilterra, al Royal Court Theatre di Londra, perché un calciatore tedesco, a fine carriera, si era dichiarato gay, vuole denunciare proprio tale assurdità. È problematico, in un ambiente sportivo, vivere una situazione del genere». Concorda Salari (Linda): «È un testo molto fuori dal comune. Nel mondo del calcio, fortemente machista, tutto muscoli e forza fisica, l’omosessualità viene omessa, mentre invece per esempio nell’ambiente dello spettacolo non fa più notizia, è una cosa del tutto normale».
Lo spettacolo, prodotto dall’associazione culturale La forma dell’Acqua, ha la scenografia di Nicola Civinini. Conclude Purgatori: «Basta aggiungere che Marcello Lippi, grande allenatore della Nazionale di calcio, affermò che non esistono assolutamente giocatori gay. Il nostro intento è sensibilizzare l’opinione pubblica».