Incontro ravvicinato con Michel Comte Folla di artisti e oltre trecento visitatori
Dopo il gala dei mecenati, il vernissage degli artisti. Alfredo Pirri, Giuseppe Pietroniro e Alessandro Piangiamore, Marco Raparelli, Delphine Valli, e altri colleghi di area francofona affollano la seconda preview delle nuove mostre del Maxxi. Si mescolano agli oltre trecento visitatori per un incontro ravvicinato con i protagonisti libanesi di «Home Beirut Sounding the Neighbors» e con «Light», il progetto di Michel Comte su riscaldamento globale e ghiacciai. Il celebre fotografo svizzero dopo il primo bagno di folla dell’acquisition dinner, ha incontrato il pubblico del museo di via Guido Reni circondato dai suoi amici internazionali. Parla a voce bassa, mostra un’aria molto zen, e non si separa mai dagli occhiali scuri e dalla shopper di stoffa con la scritta Hiroshima. Per avvicinarsi alla sequenza di sculture e installazioni, bisogna imitarlo nel gesto di togliere le scarpe, ed entrare in punta di piedi nel suo mondo (Comte comunque procede nella sala a piedi nudi) dove la natura è al primo posto. Indica i cambiamenti del paesaggio, il prima e il dopo nei frammenti, il ghiaccio dissolto. Poi arriva il taxi, e via con il team verso una cena italiana. Nel frattempo una piccola folla si è radunata attorno ai performer musicali Mazen Kerbaj e Tarek Atoui. Quando termina il concerto sperimentale, il direttore artistico del Maxxi e curatore Hou Hanru va ad abbracciarli. Tra gli strumenti, non convenzionali, spunta una scatola di latta.