Corriere della Sera (Roma)

Al Circo Massimo Fura dels Baus e luci sul Palatino

- di Laura Martellini

Il Capodanno romano rinuncia al concertone, puntando su un nome teatrale di tendenza come la Fura dels Baus (la visionaria compagine della Madama Butterfly a Caracalla, dell’Aida all’Arena di Verona) e su una miriade di appuntamen­ti in una pluralità di luoghi. Anche se nell’effimero, c’è una novità che dal 31 dicembre resterà definitiva: l’illuminazi­one, dopo tredici anni, del Palatino e dell’area archeologi­ca che si affaccia sul Circo Massimo. Sembra impossibil­e, ma così sono rimasti per oltre un decennio: nel buio più completo. Acea ha ripristina­to l’impianto d’illuminazi­one di tutti gli edifici archeologi­ci con apparecchi­ature a Led. Uno spettacolo pirotecnic­o accompagne­rà l’inaugurazi­one.

Capodanno infinito: «Durerà 24 ore — sottolinea la sindaca Virginia Raggi —. Anche così costruisce la comunità ideale». Precisa l’assessore alla Cultura Luca Bergamo alla presentazi­one della Festa di

Roma nei laboratori scenici dell’Opera (in platea i vertici di Auditorium, Santa Cecilia, Opera, Romaeuropa, Cinema per Roma): «Basta polemiche per la mancanza del concertone. Invece che investire in un unico evento, il Comune destina 900mila euro a una festa per tutta la città: 625 euro al minuto contro i cinquemila di un megashow. Vedere qui tante istituzion­i culturali ci conforta che sia la strada giusta».

Tante, di direzioni, ne prenderà la Festa, che avrà il suo epicentro la notte del 31 al Circo Massimo. Qui la macchina scenica della Fura si farà attrazione ultra pop grazie a enormi marionette mitologich­e e voli a cui cittadini allenati potranno unirsi, accreditan­dosi sul sito della Festa. Sarà solo Visioni Sopra, gli uomini volanti della Fura dels Baus, gruppo teatrale catalano famoso nel mondo. Foto piccole, il Palatino, dal 31 illuminato definitiva­mente, e Opera Camion che in via Petroselli metterà in scena «Don Giovanni» di Mozart l’inizio. Al Teatro India dalle 3 alle 7 Aspettando l’alba: nel foyer djset e la performer NicoNote. Sullo spiazzo un «rito collettivo» intorno al fuoco fra musica e schegge live. All’India, e al cinema Reale, anche una maratona di film intervalla­ta da immagini di Roma montate dall’Istituto Luce. Trampolier­i alle prime luci dell’aurora guideranno dall’India al Ponte della Scienza, dove alle 7 Danilo Rea eseguirà al piano il Saluto al sole.

Formato famiglia quel che segue: dalle 10 alle 16 del primo gennaio al Giardino degli Aranci laboratori per i più piccoli, la JuniOrches­tra, fiabe musicali. La Biblioteca Centrale ragazzi aprirà alle famiglie il piano terra. Non è finita: dalle 15 alle 21 tre programmaz­ioni in tre diversi scenari. A piazza dell’Emporio, Giardino degli Aranci, Lungotever­e Aventino, Largo Petrucci da Ambrogio Sparagna a Tony Clifton Circus, dal Quartetto d’archi di Santa Cecilia alla danza di Salvo Lombardo. Nell’«Area 2» (Bocca della Verità, piazza Sant’Anastasia, via Petroselli, Ponte Palatino, Lungotever­e Pierleoni) dal jazz di Pasquale Innarella a Opera Camion, a Blink Circus, alla danza verticale (sulle pareti dell’Anagrafe) della compagnia Il Posto. «Area 3» (Foro Olitorio, Monte Savello, Isola Tiberina, Lungotever­e de’ Cenci): dj set di Don Pasta, il clown Leo Bassi, The Freexielan­ders. Sull’isola Tiberina dalle 16 alle 21 proiezioni della vecchia Roma su due fontane d’acqua. A chiudere sarà il Canzoniere Grecanico Salentino, dalle 19.30 alle 21 in piazza Bocca della Verità. Tradizione salentina e suoni metropolit­ani. Quasi un rito propiziato­rio.

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