Tangenti a Ostia, indagato Gramazio
Verifiche finite, accuse anche a Lucarelli
Soldi in cambio di una delibera ad hoc votata dal Cam- pidoglio per l’ampliamento del porto turistico di Ostia. È il patto stretto - secondo la procura - da Mauro Balini, presidente della struttura, con Luca Gramazio, all’epoca consigliere capitolino, e Antonio Lucarelli, capo dello staff del sindaco Gianni Ale- manno. I tre sono indagati con l’accusa di corruzione, reato per cui rischiano di fi- nire sotto processo dopo la chiusura delle indagini di- sposta dal pm Alberto Galanti. A Balini è contestata anche una bancarotta fraudolenta da sette milioni di euro. Tra gli indagati l’ex generale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante.
Soldi in cambio di una delibera ad hoc votata dal Campidoglio per l’ampliamento del porto turistico di Ostia. È il patto stretto - secondo la procura - da Mauro Balini, presidente della struttura, con due ras del centro-destra nel 2012: Luca Gramazio, all’epoca consigliere capitolino, e Antonio Lucarelli, capo dello staff del sindaco Gianni Alemanno. I tre sono indagati con l’accusa di corruzione, reato per cui rischiano di finire sotto processo dopo la chiusura delle indagini disposta dal pm Alberto Galanti. C’è di più: la procura ritiene che nell’occasione Balini abbia oliato i meccanismi foraggiando anche altri membri della giunta, rimasti però non identificati.
I fatti si riferiscono al 12 novembre di cinque anni fa, quando la giunta approva una delibera con cui procede «alla ratifica dell’adesione del sindaco all’accordo di programma» relativo all’allargamento dell’attracco turistico a Ostia Ponente. Stando alla ricostruzione della procura, nel giorno della votazione sarebbe stata determinante, in particolare, la presenza del consigliere Gramazio (condannato nel processo «Mondo di mezzo» a 11 anni di reclusione con l’accusa di associazione a delinquere e corruzione). I rapporti tra gli accusati sarebbero restati operativi, secondo gli inquirenti, fino a ottobre del 2014.
Un altro episodio di corruzione riguarda l’ex generale della Finanza Emilio Spaziante - anche lui a rischio processo che sarebbe stato convinto da Balini a non procedere a controlli nelle sue imprese ricevendo come tornaconto l’uso della nave «Beleza of London» tra il 2011 e il 2012. A Balini – insieme ad altri 14 indagati - è contestata anche la bancarotta dell’Ati che gestiva il porto, società da cui sarebbero satti distratti sette milioni di euro.