Perseguitava la collega in ufficio: tre anni e mezzo al vigile stupratore
La inseguiva nei corridoi di via della Greca per rivolgerle
avance. La tampinava nella stanza delle fotocopie per pressarla di attenzioni. Poi, un giorno, mentre lei sedeva al volante dell’auto, le aveva infilato le mani fra le gambe costringendola a subire le sue carezze.
Ieri Angelo Zuppante, ex agente della municipale del centro storico è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere. Nei suoi confronti i giudici hanno confermato le accuse di violenza e stalking.
Il Comune di Roma che aveva ottenuto la sospensione dal lavoro si era costituito parte civile e ora potrebbe perfino vedersi riconosciuto un risarcimento come spiega l’avvocato Enrico Maggiore.
La vittima, anche lei agente della municipale, passata attraverso vari stadi di stress, non ha ancora superato l’esperienza. La decisione di denunciarlo era stata presa al termine di un periodo durato anni. Dall’apprezzamento pesante al la minaccia: Zuppante aveva percorso l’intera gamma dei comportamenti molesti e indesiderabili. «Ti corteggerò finché non te ne andrai» le aveva promesso una volta. Altre volte era stato più esplicito. In una circostanza, come riepilogato nel capo d’imputazione, decisamente violento: «Al reiterato rifiuto della donna di accettare, le continue lusinghe poste in essere sul luogo di lavoro con violenza consistita nell’agire immediato e repentino tale da non consentire alcuna difesa alla vittima si introduceva dal finestrino della collega che era seduta al volante e con un gesto improvviso la costringeva a subire atti sessuali».
Anche le molestie sul luogo di lavoro — come i reati di violenza sessuale — sono in crescita. Fatalità, per contrastarle, i governi fanno sempre più affidamento sulla formazione ad hoc delle forze dell’ordine. L’ultimo caso è quello della Francia dove Emmanuel Macron prevede di formare professionalmente agenti di polizia per valutare le denunce di violenza sessuale presentate on line dalle donne. Si capisce meglio, allora, l’imbarazzo degli amministratori di fronte a vicende che si verificano in casa propria.