Rebibbia, musica nei corridoi Le recluse con la playlist
Corridoi lunghi 357 metri avvolti dalla musica. Nei prossimi giorni anche con brani scelti dalle detenute della sezione femminile del carcere di Rebibbia per un’iniziativa di sonorizzazione degli spazi che dividono i reparti detentivi da quelli di deputati al colloquio e alla consultazione. L’iniziativa è stata presentata ieri da Franco Mussida, presidente del Cpm Music Institute, e da Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino.
I primi brani - diffusi dalla Texim con il sistema Electrovoice - sono strumentali, tratti dalle audioteche del progetto CO2 «Controllare l’odio», già attivo in una dozzina di carceri (fra le quali Torino, Milano, Bologna, Firenze e Napoli) e sostenuto dalla Siae. Ma le recluse potranno comunque creare playlist personalizzate con le composizioni più adatte al loro percorso emotivo (nell’audioteca che sarà messa a loro disposizione ce ne sono duemila, fra musica strumentale, orchestrale, colonne sonore, classica, pop rock, elettronica ed etnica).
«La musica offerta in modo innovativo nel periodo di detenzione produce straordinari effetti collaterali - osserva Mussida -. Questo cammino musicale permette infatti alle detenute di creare una calda culla per i propri pensieri, prodotta da climi emotivi che esalteranno il potenziale consolatorio e amorevole contenuto nelle composizioni che verranno diffuse, riscaldando emotivamente un luogo di per sé desolato».
Un progetto che, come rivela ancora il presidente del Cpm, «è nato dal suggerimento del comandante della polizia penitenziaria, subito ripreso dalla direttrice del carcere». L’iniziativa, con la collaborazione dell’università di Pavia e patrocinata dal ministero della Giustizia, ha ottenuto quest’anno la medaglia di Rappresentanza del presidente della Repubblica.