Corriere della Sera (Roma)

Tassista picchiò padre di un disabile Il pm chiede tre anni di reclusione

Il pm sceglie la linea dura per l’aggression­e in piazza Barberini. Sentenza attesa il 12 gennaio

- di Giulio De Santis

Tre anni di reclusione: è la richiesta del pm De Santis per il tassista Marco Magistri che il 3 aprile del 2015 ha picchiato Antonio Cavallaro, 64 anni. L’aggredito aveva lasciato la sua auto in piazza Barberini su uno dei posti riservati ai taxi per correre in farmacia a acquistare un farmaco per il figlio che aveva una crisi epilettica. Magistri era stato individuat­o grazie alle immagini di una telecamera di videosorve­glianza che aveva ripreso l’aggression­e. La sentenza è attesa il 12 gennaio.

La rabbia riversata contro un anziano per avergli occupato il posto macchina, rischia di costare tre anni di reclusione al responsabi­le del pestaggio: il tassista Marco Magistri è accusato di lesioni gravissime. Ad avanzare la richiesta di condanna è stato il pm Edoardo De Santis. Lo stesso che il mese scorso aveva rispinto la proposta avanzata dal legale dell’imputato di chiudere il procedimen­to con un patteggiam­ento a sei mesi di carcere. Un rifiuto motivato dalla valutazion­e degli inquirenti, che la pena fosse bassa in relazione alla grasperata vità del fatto.

«Siamo soddisfatt­i che la procura abbia deciso di imboccare la strada di una punizione severa», sostiene l’avvocato Giuseppe Cavallaro, difensore dell’aggredito, rimasto in ospedale tre settimane per le gravi ferite subite da Magistri.

A giustifica­re la linea dura sono le immagini datate 3 aprile del 2015 di una videocamer­a di sorveglian­za di piazza Barberini. Fotogrammi drammatici che mostrano l’aggression­e del tassista alla vittima, Antonio Cavallaro, 64 anni: quel giorno l’anziano è alla di- ricerca di una farmacia dove comprare i medicinali per il figlio, in preda a un attacco epilettico. Cavallaro ha fretta, il ragazzo sta male, e lascia la macchina al posto del taxi. Proprio in quel momento arriva Magistri: non può parcheggia­re l’auto, si innervosis­ce, perde il controllo e si avventa contro l’anziano riempiendo­lo di calci e pugni. Quando però Magistri si rende conto che Cavallaro è riverso sul terreno, capisce di essersi ficcato in un grosso guaio. Ma, anziché soccorrere subito l’anziano, il tassista cerca di sparire con l’appoggio di due colleghi. Un piano fallito grazie alla presenza di una telecamera di videosorve­glianza che impone ai due tassisti di raccontare la verità per non avere anche loro problemi con la giustizia. La sentenza è attesa per il 12 gennaio.

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Barberini Un fermo immagine del video

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