Il caos dei saldi «Nuove regole e multe severe»
Saldi anticipati, è il caos. Ed esplode la rabbia dei leader dei commercianti: «Così non si può andare avanti. Servono nuove regole e multe severe per i furbi».
L’ultima trovata: «L’oggetto del desiderio» messo da parte, per essere acquistato il 5 gennaio, quando scattano i saldi, con uno sconto fino al 50%. È la novità fine 2017 di un grande magazzino e di un brand low cost. I volantini sono già in giro: «Dal 27 dicembre potrai selezionare ciò che più desideri, lo conserveremo a tuo nome e potrai acquistare i prodotti da te selezionati dal 5 al 7 gennaio». E molti negozi hanno già mandato ai clienti le solite mail e i messaggini. Ma ecco adesso lo «sconto su misura» o «prenotato», che fa infuriare i rappresentanti dei commercianti e riapre la discussione sulle vendite di fine stagione. «Ormai i saldi sono come i giapponesi sull’albero che non volevano arrendersi perché non sapevano che la guerra era finita», ironizza il leader di via Condotti Gianni Battistoni. «Di fronte agli outlet, al Black Friday, questo “metti da parte” è straordinario», aggiunge. Quasi della stessa idea è Giovanna Marchese Bellaroto, presidente della Cna Commercio: «In questa logica le vecchie regole non valgono più: non è solo concorrenza sleale tra negozi. È un mercato che si rivolge anche a canali di vendita non presenti sulle strade. I saldi in realtà sono partiti prima del Black Friday a novembre: vanno liberalizzati e ogni attività deve valutare quale è il momento in cui ha bisogno di fare lo sconto». «Francamente mai come in questo momento sto vedendo un proliferarsi di saldi anticipati», sostiene Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda Confcommercio: «E questo rientra nel “decoro commerciale” che non c’è più, perché le attività non hanno controlli». Abolirli? «È inutile: gli sconti sono partiti da tempo e non c’è stata un’impennata dei consumi». «Questi saldi camuffati è da tempo che vanno avanti - sottolinea il presidente della Confesercenti, Valter Giammaria -. Griffe, brand, catene, ma anche i piccoli come denunciamo da anni non rispettano le regole. Ma nessuno è mai stato multato in modo severo».