«Mostrare il documento? Difficile fare pedinamenti»
Il funzionario della municipale Fabrizi: «Accordo poco chiaro»
«Siamo arrivati al più classico dei paradossi nella pubblica amministrazione: il controllore che controlla il controllore». Sergio Fabrizi è un funzionario della Municipale in servizio al Gruppo Centro, ex I, ma è anche un sindacalista rsu dell’Ugl polizia locale. E quindi è autorizzato a parlare. Un vigile urbano in prima linea fra stazione Termini, piazza della Repubblica e in zone ancora più centrali. Che ne dice di questo accordo con l’Atac?
«È poco chiaro. La convenzione prevede che, pur trovandomi in divisa e in servizio a bordo di un mezzo pubblico, mi debba comunque qualificare con il conducente e mettermi a disposizione per la sicurezza dei passeggeri. È palese che se indosso la divisa si tratta di un obbligo superfluo, perché fornire sicurezza è insito nella mia funzione».
Comunque sempre con la tessera di viaggio in tasca.
« Ovvio, perché senza la card rilasciata dall’Atac, pur sempre in divisa e comunque con il mio tesserino di riconoscimento, secondo questo accordo sarei comunque passibile di multa perché considerato un passeggero senza biglietto. Ma vi rendete conto?».
Questa novità come cambierà il vostro lavoro?
« Beh, diciamo che può complicare le cose. Immaginate una pattuglia in borghese impegnata su un bus in un pedinamento di borseggiatori o di ambulanti che vanno a rifornirsi di merce contraffatta: i vigili urbani salgono sul mezzo pubblico e come prima cosa devono segnalare all’autista o ai controllori chi sono e cosa stanno facendo. E loro peraltro non possono neanche accertare la veridicità della situazione. E lo stesso accade se i colleghi sono in divisa: ci sono casi nei quali le auto di servizio non sono disponibili e allora i vigili prendono bus e metropolitana per recarsi in altri uffici pubblici per svolgere pratiche di tutti i generi, al Catasto o altrove. In pratica d’ora in avanti si dovranno giustificare sempre con un altro dipendente pubblico, pagato dal Comune. Come loro. Ma che senso ha?».
Ecco appunto, secondo lei, che senso ha?
«Proprio non si capisce. Per di più l’accordo è segreto, nel senso che le parti si sono impegnate a non divulgarne i dettagli. Che potrebbe anche apparire una cosa normale in un verbale riservato. Ma qui si tratta di altro. Come è possibile? Stiamo davvero parlando di un accordo privato fra enti pubblici? E poi quelle card andranno in tasca a tutti i vigili urbani, più di 5mila persone. Credo che mantenere il segreto sia un po’ complicato, oltre che - anche questo -privo di senso. La legge è dalla nostra parte, e non una ma ben tre». Sarebbe a dire?
«Il Codice della strada, legge dello Stato, prevede che gli agenti della polizia municipale possano viaggiare gratis. E lo stesso due leggi regionali, la prima è la numero 16 del 2003 che lo consente a chiunque indossi una divisa (compresi vigili del fuoco, guardie giurate, operatori della Croce rossa), la seconda è la 1/2005 specifica sulla polizia locale. Per di più è previsto che le aziende di trasporto rilascino gratuitamente titoli di viaggio elettronici ai comandi di forze di polizia e militari. Qui invece pagheremo le tesserine magnetiche, un costo che non ci deve essere addebitato per viaggiare sui mezzi pubblici. Noi, anche i pendolari casaufficio e viceversa, abbiamo tutti i diritti di muoverci senza pagare un euro».