A Ostia piantine già rinsecchite
Già secche le piante, mirti e rosmarini, messe a dimora a Ostia poco prima delle elezioni di novembre. Sono state le prime piantumazioni nell’ambito del progetto da 250 mila euro di riqualificazione del lungomare Duca degli Abruzzi.
Duecentocinquantamila euro per far rinascere il lungomare di Ostia. Verde, pista ciclabile e decoro, promessi il 27 ottobre scorso dalla sindaca Virginia Raggi in visita sul lido. Trascorsi poco più di due mesi, lo scenario è il seguente: le prime essenze arboree piantate sono già morte, deiezioni e rifiuti ricoprono l’unica passeggiata sul mare della Capitale.
Era tempo di campagna elettorale nel X Municipio, pochi giorni al primo turno delle elezioni per la presidenza, che poco dopo sarebbe stata conquistata dalla grillina Giuliana Di Pillo. Presentazione da grandi occasioni all’epoca, per un progetto che vuole restituire vivibilità al lungomare Duca Degli Abruzzi, l’unico tratto di litoranea con vista spiagge: realizzato nel 2006, fu dotato di percorso per bici, panchine e vegetazione (ancora esistente), molto vissuto nonostante le condizioni disastrose in cui versa. Il piano prevede - spiegò la sindaca dal porto turistico di Ostia - «il ripristino delle famose vele, che sono state tolte lasciando solo i pali; la riqualificazione delle panchine; la piantumazione di nuove specie arbustive in coerenza con la macchia mediterranea; il rifacimento della pavimentazione per restituire decoro a questo tratto di città». A mostrare la nuova vita delle aiuole sul mare c’era anche l’architetto paesaggista Vitaliano Biondi, lungo curriculum da esperto botanico, reggiano chiamato nello staff dell’assessorato all’Ambiente dalla responsabile, Pinuccia Montanari, che con lui aveva già lavorato per anni al Comune di Genova.
Le prime piantumazioni sperimentali nei giardinetti di Ostia ponente però sono durate ben poco. Una decina erano state innestate di fronte a piazza Gasparri, luogo simbolo per la rinascita di Nuova Ostia, terra di spaccio e feudo dei clan. Ridotte allo stremo, rinsecchite in poche settimane, le piantine di rosmarino e mirto, mentre accanto la macchia mediterranea (che ormai ha compiuto dieci anni di vita) resiste a salsedine e vento. Anzi, infesta puntuale l’adiacente pista, insieme alla marea di escrementi canini tra cui fanno lo slalom ciclisti e famiglie. Vista la repentina morìa «sulle piante è stata predisposta un’indagine per verificare eventuali azioni di alterazione del terreno», fanno sapere dall’assessorato all’Ambiente del Campidoglio, per conoscere ad esempio il tipo di acidificazione dell’area. E magari sarà utile a meditare sulle essenze arboree future.
Per il progetto finale invece bisognerà attendere i tempi della gara: sarà forse l’unico modo per vedere restituita la passeggiata lidense a romani e turisti, da anni ormai immersa nel degrado più totale. I chioschi sulle vicine e panoramiche spiagge erano stati chiusi durante il periodo del commissariamento per mafia (perché coinvolti in alcuni casi in inchieste giudiziarie) e oggi cadono letteralmente a pezzi. Quel tratto di lungomare capitolino era stato riempito di vita anche con la manifestazione «Mare in vista», ormai nel lontano 2011: artisti di strada, artigiani e colori nella Ostia più nota alle cronache nere e da sempre in attesa di attenzioni.