Anfiteatro Flavio divo del Paese, abbonamento per i romani
L’area archeologica, con 7 milioni di biglietti nel 2017, è la più visitata. L’ipotesi allo studio per i residenti
Sono oltre sette milioni le persone che lo scorso anno hanno visitato il Colosseo, tra loro pochi romani. Per questo motivo la neo direttrice del parco archeologico, Alfonsina Russo, sta pensando a un abbonamento annuale rivolto ai residenti «a un costo calmierato che li invogli a entrare nel parco più volte in un anno».
Milioni di turisti e visitatori e pochi romani. Il Colosseo si conferma la più frequentata tra le aree archeologiche e monumentali italiane (oltre 7 milioni i visitatori lo scorso anno), ma deve guadagnar maggior appeal per i residenti.
È uno tra i primi obiettivi che si è prefissa Alfonsina Russo, prima direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Fori, Palatino e Domus Aurea. «Voglio che i romani tornino dentro l’area archeologica centrale - spiega - che vi passeggino come quando vanno nel centro storico».
Per questo motivo sta pensando ad una soluzione nuova per la bigliettazione e gli accessi . «Per quanto riguarda il biglietto d’ingresso - continua Russo- stiamo studiando un abbonamento annuale con un prezzo calmierato, diciamo all’incirca come il doppio del biglietto normale, ma che permetta di entrare più volte a visitare tutto il parco nell’arco di un anno».
Al Colosseo non si possono staccare biglietti scontati per i residenti (come invece possono fare per i monumenti del Comune) perché è un sito statale, la normativa europea lo impedisce, per questo motivo l’unica soluzione per invogliare i romani (almeno dal punto di vista economico) potrebbe essere l’abbonamento.
«Insieme alla società concessionaria stiamo studiando i flussi - racconta Russo -. Il picco di ingressi si ha tra aprile ed ottobre. Il mese dove abbiamo maggiori accessi è luglio. Invece per quanto riguarda gli orari è la mattina il momento di maggior afflusso, quando arrivano i gruppi organizzati ed i croceristi con file interminabili Dobbiamo cercare di far aumentare gli ingressi nel pomeriggio».
Si sta pensando anche a dotare tutto il parco di nuovi accessi da più aree della città, «sto studiando il piano preparato a suo tempo dal professor Giovanni Caudo, realizzato su commissione dell’ex-soprintendenza che mi sembra molto interessante e da tenere in considerazione per un eventuale sviluppo».
La nuova vita del parco archeologico sta per cominciare: il prossimo 26 gennaio ci sarà il primo cda con la direttrice. Ma tutto il complesso è anche un’area di studio, «abbiamo tre scavi in corso, è appena arrivata la richiesta da parte della scuola archeologica francese per la Domus Aurea». E le grandi mostre? «Viene prorogata fino a marzo “Colosseo un’Icona” e da ottobre parte la grande esposizione sulla dinastia dei Severi».
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