Quanto sei bella Roma. Nei film
Da Ridley Scott a Verdone, il Centro visto dai registi. Aspettando Virzì e Sorrentino
Ciak si (ri)gira. Nonostante le numerose difficoltà pratiche e burocratiche. Roma, in particolare le vie e i luoghi più celebri del centro storico tornano, più belle che nelle realtà, protagoniste sul grande schermo in pellicole in questi giorni proiettate nelle sale. Location per i film di Ridley Scott, Carlo Verdone, Riccardo Milani. Aspettando i nuovi film di Paolo Virzì e Paolo Sorrentino.
Quanto sei bella Roma. Sul grande schermo. Piazza Navona, via Veneto, Colosseo, Musei Capitolini, San Pietro, Porta Maggiore riportate al 1973 da Ridley Scott e dal suo direttore della fotografia Dariusz Wolski in Tutti i soldi del mondo sul rapimento Getty. Piazza Colonna e Palazzo Chigi, piazza Cavour, piazza San Silvestro per Riccardo Milani che in Come
un gatto in tangenziale crea un filo diretto tra piazza Margana dove abita Antonio Albanese e l’ex residence Bastogi dove vive la «consuocera» Paola Cortellesi. E, ancora, la loggia di Palazzo Altemps, le strade intorno al Pantheon e quelle del Ghetto dove Carlo Verdone ha ambientato Benedetta follia.
Dopo una stagione in cui il cinema ha preferito indugiare in luoghi meno connotati della Capitale, i luoghi del centro storico sono tornati a essere location privilegiate per registi e direttori della fotografia. Non che lo stato della città sia migliorato. Al contrario, sembra piuttosto un desiderio di vederla bella, bellissima, come ha spiegato lo stesso Verdone. «L’ho raccontata come vorrei che fosse, mi piacerebbe torneasse a essere la meraviglia che è e merita di essere». Il regista romano durante le riprese della sua commedia (in uscita giovedì) si era lamentato delle difficoltà pratiche e burocratiche. «Arriviamo molto presto di mattina, prima che inizi il traffico, prima che arrivino i pittori e i pittorelli, i camion dell’Ama, i carretti ambulanti delle bibite». Con negozi chiusi e strade deserte. « D’altra parte come ha fatto Sorrentino a girare La grande bellezza?».
E così, in buona parte, Sorrentino ha fatto anche per Loro che vedremo, molto probabilmente, al festival di Cannes. In agosto le foto del set su via dei Fori Imperiali con Riccardo Scamarcio, in un personaggio alla Gianpaolo Tarantini, hanno fatto il giro del mondo.
Si gira, e tanto, a Roma, nonostante le difficoltà di una città in cui può diventare complicato anche passeggiare. Nel 2017 a fronte di 1248 richieste avanzate (numero peraltro in continuo aumento), i permessi concessi sono stati poco più di mille. E le ambientazioni variano. Solo per fare due esempi, Francesca Comencini per il suo Amori che non sanno stare al mondo con Lucia Mascino e Thomas Trabacchi ha scelto anche il Macro di via Nizza. Sydney Sibilia per il capitolo finale della trilogia Smetto
quando voglio ha sfruttato come nessuno prima la cittadella della Sapienza. Paolo Virzì, dopo il suo film americano Ella &
John (in uscita il 18 gennaio) è tornato a girare nel cuore di Roma per Notti magiche, storia di un noto produttore cinematografico trovato morto nelle acque del Tevere. Sarà, promette, un viaggio «sentimentale e ironico nello splendore e nelle miserie dell’ultima stagione gloriosa del cinema italiano».
Di cui Roma è stata protagonista. Con la speranza che torni a esserlo. Ma anche con il dovuto disincanto. Come nella scena in cui Ilenia Pastorelli, passeggiando lungo il fiume con il suo principale (Verdone) si lascia intenerire da un’apparizione improvvisa: «Che carino, ma che è un castorino?». «No è un sorcio. Scappa!».
I set Le piazze Navona, Cavour e Margana, ma anche il Pantheon o Porta Maggiore