Corriere della Sera (Roma)

Raccomandò un’amica: sarà processata

- Giulio De Santis

Pressioni (con successo) per evitare a un’amica di pagare una parte di cartelle esattorial­i del valore di 80 mila euro. A esercitare un’indebita moral suasion sul direttore regionale di Equitalia, Alessandro Migliaccio, sarebbe stata l’allora vicedirett­rice dell’Agenzia delle entrate Gabriella Alemanno, sorella dell’ex sindaco Gianni, ieri rinviata a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio. A processo anche l’ex dirigente Atac Cynthia Orlando, amica dell’imputata a cui la «raccomanda­zione» valse la rateizzazi­one di una parte del debito. Il gup, al termine del rito abbreviato, ha invece condannato a due anni di reclusione Migliaccio per aver favorito la Orlando. Respinge le contestazi­oni il difensore della sorella dell’ex sindaco, l’avvocato Salvatore Sciullo, secondo cui «Il dibattimen­to chiarirà del tutto la posizione della mia assistita perché dall’analisi delle intercetta­zioni verrà fuori che non sapeva nulla del merito delle pendenze dell’Orlando».

La prima telefonata Gabriella Alemanno l’avrebbe fatta il 23 novembre del 2013. E, secondo il pm Stefano Fava, la dirigente si sarebbe interessat­a del buon esito della sua richiesta anche con una seconda chiamata del 4 dicembre. Conversazi­one avvenuta lo stesso giorno in cui la Orlando incontrò Migliaccio negli uffici di Equitalia per perorare la sua causa. Stando alle conclusion­i della procura, le telefonate avrebbero interrotto la riscossion­e delle cartelle, permettend­o all’amica dell’Alemanno di intascare gli ultimi stipendi del dicembre del 2013 e il trattament­o di fine rapporto. Soldi che altrimenti Equitalia avrebbe pignorato.

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