«Mafia Capitale», l’appello dopo il voto: il Mondo di Mezzo torna in aula il 5 marzo
I PM CONTESTERANNO DI NUOVO L’ACCUSA DI ASSOCIAZIONE
Dopo il processo Raggi, un altro tema caldo politicogiudiziario esce dalla campagna elettorale per il voto del 4 marzo. La Corte d’Appello ha fissato la prima udienza di secondo grado sul Mondo di Mezzo al giorno successivo la chiusura delle urne, il 5. Le inevitabili ricadute dell’in- chiesta nel dibattito tra candidati e schieramenti perdono così almeno in parte la loro attualità.
Si riparte dalle condanne in primo grado, quando i giudici pur accogliendo in larghissima parte il quadro accusatorio della procura sulle decine di episodi contestati, hanno spogliato la sentenza dalla veste di mafiosità sulla quale insisteva il procuratore Giuseppe Pignatone e il pool di magistrati che ha condotto le indagini.
Per 19 dei 28 imputati i sostituti procuratori generali Pietro Catalani e Antonio Sensale, affiancati dal pm Luca Tescaroli, ritengano si debba tornare a parlare di Mafia Capitale, inasprendo con la relativa aggravante le pene già inflitte. Le condanne maggiori sono state emesse per Massimo Carminati (20 anni) e Salvatore Buzzi (19) ritenuti i capi della associazione criminale dedita ad intimidazioni ed estorsioni ma soprattutto a una costante interferenza negli appalti pubblici con l’aiuto di funzionari pubblici, consiglieri comunali, imprenditori collusi. Il dibattimento si celebrerà davanti alla Terza Corte d’Appello presieduta da Claudio Tortora, la stessa che nel 2016 fece cadere l’aggravante della modalità mafiosa nei confronti del boss Carmine Fasciani e di alcuni membri del suo clan.Mafiosità riconosciuta in un altro capitolo giudiziario e ribadito anche poi dalla Cassazione. Anche l’Appello, come il primo grado, si svolgerà nell’aula bunker di Rebibbia.