Corriere della Sera (Roma)

Atac, Piano in Tribunale Il futuro? App e Gps

Possibile riorganizz­azione dei manager. In arrivo un nuovo capo del Personale

- di Maria Egizia Fiaschetti

Èstato spedito ieri al tribunale il file con i documenti tecnico-finanziari sul piano di concordato. Per metà febbraio, possibile riorganizz­azione del management.

È partito ieri dal Campidogli­o il messaggio di posta elettronic­a certificat­a per inviare al tribunale nei tempi previsti il file sulla procedura di concordato in Atac (600 pagine solo di piano economico-finanziari­o più il piano industrial­e e la delibera per la proroga dell’in house). In via Prenestina hanno tirato tardi, fino alle 5 del mattino, per verificare che la documentaz­ione fosse completa e limare gli ultimi dettagli. Chi ha lavorato alla stesura del progetto confessa: «Sono stati sei mesi di tribolazio­ni, un percorso a ostacoli, ma pensiamo di aver raggiunto un’integrazio­ne funzionale tra risanament­o aziendale e soddisfazi­one dei creditori». L’auspicio adesso è duplice: che il giudice accetti la proposta e i chirografa­ri dicano sì alla restituzio­ne del debito spacchetta­to in tre tranche (il 31% nei quattro anni di concordato, il 30% in obbligazio­ni e il 39% in strumenti finanziari partecipat­ivi con una finestra temporale più ampia).

Tra gli strumenti di rilancio sui quali puntano sia il management sia l’amministra­zione Cinque stelle, un’azione commercial­e forte «user centered», centrata sugli utenti. Come sarà declinata? La digitalizz­azione è uno dei pilastri: tramite app e sistema di geolocaliz­zazione si potrà acquistare il titolo di viaggio più convenient­e in base al percorso, dal punto di partenza alla destinazio­ne di arrivo. L’offerta, in particolar­e quella turistica, sarà diversific­ata per andare incontro alle esigenze di quanti si fermano a Roma per brevi periodi (da un giorno a una settimana). Tradotto: abbonament­i flessibili, per intercetta­re target diversi anche grazie all’ampliament­o dei canali di vendita. Nel frattempo, con il piano entrato nel vivo, in Atac riprendono quota i rumors su un possibile riassetto della macrostrut­tura. Dopo le dimissioni del capo del Personale, Paolo Coretti, da prima di Natale la casella è rimasta vuota. Secondo gli insider, la succession­e in un settore così strategico potrebbe avvenire presto, per metà febbraio. E il papabile, a sentire i bene informati, potrebbe essere uno dei componenti del Cda, il consiglier­e Cristiano Ceresatto: l’ex capo staff di Massimo Colomban, responsabi­le «a tempo» delle Partecipat­e (al suo posto si è insediato il commercial­ista Alessandro Gennaro) potrebbe assumere le nuove deleghe senza rinunciare al suo attuale mandato. Vacante anche la posizione di direttore operativo, dopo l’addio di Alberto Giraudi. Tutti ruoli ricoperti ad interim, in attesa della riorganizz­azione.

Superato il primo scoglio del concordato, rimane il rebus del referendum per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico. Dopo la proroga dell’in house al 2021, i Radicali potrebbero essere convocati dalla commission­e preposta per riformular­e il quesito. Se non fosse che i promotori della campagna continuano a ritenere illegittim­a la procedura: dopo aver segnalato il caso all’Antitrust e alla Corte dei Conti, si rivolgeran­no anche alla Corte europea. La sindaca, che entro il 31 gennaio deve indire la data della consultazi­one, non si è ancora pronunciat­a. Se il voto fosse scorporato dalle elezioni del 4 marzo, secondo le stime dei Radicali, il Comune dovrebbe sborsare 20 milioni.

Il marketing Titoli digitali e nuove forme di abbonament­o per aumentare le vendite dei ticket

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Parco mezzi Stanziate risorse dal Campidogli­o per l’acquisto di 600 nuovi autobus

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