Corriere della Sera (Roma)

Festival Bernstein Le sue note per il centenario

Santa Cecilia Dal 15 febbraio un festival dedicato al maestro (1918-1990) per il centenario della nascita

- di Valerio Cappelli

Pappano Bernstein era una figura rinascimen­tale Tra Roma e Positano Le cene al ristorante seduto al contrario, le battute, gli amici, l’incontro con Kleiber Il programma Si inizia con la giovanile Sinfonia n.1 Jeremiah Poi The Age of Anxiety e Kaddish, dedicata a JFK

C’è stato un tempo in cui Leonard Bernstein veniva spesso a Roma, e colorava le notti col suo carisma, davanti a una bottiglia di whiskey. Erano gli anni Ottanta, Bernstein era presidente onorario dell’Accademia di Santa Cecilia, dopo i concerti si andava al ristorante insieme. A fine cena, prendeva la sedia e si sistemava al contrario, raccontand­o a ruota libera aneddoti con la sua voce roca.

Era formidabil­e il modo autoironic­o con cui rivelò di quando si propose come direttore stabile alla più prestigios­a orchestra del mondo, i Wiener Philharmon­iker (che sono un organo autogestit­o). Si candidò, il portavoce dei Filarmonic­i viennesi gli rispose: «Maestro, quando viene a trovarci ci fa sempre piacere». E rideva di gusto alla porta che gli fu sbattuta in faccia, con inconfondi­bile raffinatez­za viennese.

Sull’Orchestra di Santa Cecilia, Bernstein aveva inventato un tormentone: «Ai miei colleghi lo dico sempre, dovete venire a dirigere a Roma. A volte ogni orchestral­e va per la sua strada, ma come solisti sono magnifici». Che poi era una mirabile sintesi degli italiani (anche se l’Orchestra dal punto di vista della disciplina, dell’ascoltarsi l’un l’altro e del suonare insieme ha fatto un percorso importante).

Bernstein era profession­almente innamorato di Carlos Kleiber, un’estate a Positano furono negli stessi giorni entrambi ospiti nella villa di cui era proprietar­io Franco Zeffirelli: Kleiber viveva di giorno, l’altro di notte, non si incontraro­no mai, se non quando Bernstein, disobbeden­do al no di Carlos, seguì furtivamen­te la registrazi­one della Bohème con la regia di Zeffirelli di cui doveva dare la liberatori­a.

«Alla fine, singhiozza­ndo, Lenny raggiunse Kleiber e riempiendo­lo di baci sulle guance gli disse che era il più grande. L’altro, figurati, rimase di sasso», ricorda Zeffirelli.

Non potevano essere più diversi, Bernstein era uno che la vita la mangiava a morsi, l’altro non voleva parlare di musica ma di automobili, ed era sempre accompagna­to da una giovane donna, ogni volta diversa. Sul podio Kleiber, che a Roma diresse due soli concerti, era un titano insicuro, ma era il numero uno nel piccolo recin- to che si era ritagliato (diresse appena tredici opere nella sua vita, senza mai toccare Mozart). Leonard Bernstein al contrario era un cannibale di note, compositor­e, direttore, pianista, brillante divulgator­e. «Una figura rinascimen­tale», così lo definisce Antonio Pappano, che nel centenario della nascita proporrà una sorta di Festival Bernstein a Santa Cecilia. Si comincia il 15 febbraio, con la giovanile Sinfonia n.1 Jeremiah (mezzosopra­no Marie-Nicole Lemieux), la Sinfonia n 2 e The Age of Anxiety (al piano Beatrice Rana), ispirata a un racconto di W.H.Auden, considerat­o uno dei simboli dell’ansia e della paura che attanaglia­vano il periodo post bellico; il 22 febbraio secondo appuntamen­to, Sinfonia n.3 «Kaddish» dedicata alla memoria di John Fitzgerald Kennedy, il testo che lo accompagna fu scritto dallo stesso Bernstein, e nel 2003 Samuel Pisar, un sopravviss­uto all’Olocausto, aggiunse riflession­i tratte dalla sua esperienza personale.

Come apertura della prossima stagione, Pappano dirigerà

West Side Story. A Pappano, Bernstein chiese di fargli da assistente quando diresse la celebre Bohème a Santa Cecilia (di cui DG fece un cd), «ma all’epoca lavoravo per Daniel Barenboim e la cosa non andò in porto». Chissà se queste occasioni in musica contribuir­anno a fugare il cruccio di Bernstein, che ci confessò sua figlia Jamie: quello di non avere, come compositor­e, la stessa consideraz­ione che aveva sul podio.

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 ??  ?? Podio Il compositor­e e direttore d’orchestra Leonard Bernstein in una foto del 1990, anno della sua scomparsa
Podio Il compositor­e e direttore d’orchestra Leonard Bernstein in una foto del 1990, anno della sua scomparsa
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 ??  ?? New York A casa, nel 1947 (AP Photo /Library of Congress, particolar­e)
New York A casa, nel 1947 (AP Photo /Library of Congress, particolar­e)
 ??  ?? Washington Con l’immancabil­e sigaretta, in uno scatto del 1971
Washington Con l’immancabil­e sigaretta, in uno scatto del 1971
 ??  ?? Anni 80 Leonard Bernstein in un ristorante romano
Anni 80 Leonard Bernstein in un ristorante romano

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