Cade cornicione, paura al Seneca «È stato terribile»
Due studentesse lambite dai calcinacci. I compagni: «Indignati». Protesta contro il degrado
«Ho visto il muro crollare davanti ai miei occhi. È stato terribile. La mia amica si è spostata appena in tempo, l’altra è stata lambita dai frantumi. Era paralizzata dalla paura. È stato impressionante». La voce di Caterina, studentessa di 16 anni del liceo Anneo Seneca, è rotta dall’emozione. La ragazza è stata la testimone diretta di una tragedia sfiorata martedì all’ora di pranzo nel cortile della scuola. All’improvviso il cornicione è franato, frantumandosi in mille schegge impazzite. Scene che sembrano più la conseguenza di una forte scossa di terremoto. E invece sono dovute alla manutenzione assente, causa mancanza di soldi. «Lo schianto ha provocato un rumore terribile, non lo dimenticherò mai» confessa la studentessa.
«Se non ci siamo fatte male sul serio, è stato un miracolo», aggiunge con un pizzico di rabbia la studentessa dell’istituto di via Albergotti, nella zona di Boccea. L’alunna sfiorata dai calcinacci ha fatto fatica a ritrovare subito la lucidità. «È diventata pallida, aveva gli occhi lucidi», racconta Caterina.
A provocare il cedimento sarebbe stata un pallone andato a sbattere sul muro. All’interno stavano giocando a pallavolo, qualcuno non avrebbe intercettato una battuta, e per poco due ragazze non sono state travolte dalle macerie. Effetti assurdi dovuti a strutture fatiscenti, da sistemare con urgenza. E invece mancano i fondi.
Lo scorso 17 gennaio al Virgilio una studentessa è rima- sta colpita da una tegola. Sempre al Virgilio in autunno era caduto un pezzo di tetto. E nelle scorse settimane al Russel - lo stesso dove una ragazza è caduta in coma etilico aveva ceduto un intonaco.
Al Seneca i vigili del fuoco hanno svolto un sopralluogo, scoprendo la presenza di un altro intonaco pericolante, messo in sicurezza. Ieri i ragazzi hanno organizzato uno «sciopero bianco» per denunciarne la fatiscenza e il degrado. «Sappiamo bene quante difficoltà deve affrontare la preside», ammette Caterina, che poi rivela: «Fino a qualche settimana fa un’altra zona della scuola era interdetta. Solo di recente quell’area è stata riaperta». Anche Patrizio, 18 anni, rappresentante di istituto, è scioccato: «Siamo indignati, le istituzioni sono impassibili davanti a questi episodi gravissimi». Oggi gli studenti tornano sui banchi. «Starò il più lontana possibile dai cornicioni», annuncia Caterina.