Bambini maltrattati, arrestate tre maestre
Pomezia In un asilo nido, i video le accusano
Incastrate dai video e dalle registrazioni dei carabinieri in due aule della scuola dell’infanzia «Trilussa» in via Tu- rati, a Pomezia. Così sono stati scoperti i maltrattamenti ad alcuni bambini fra i tre e i cinque anni, denunciati a febbra- io da quattro giovani mamme che avevano notato nei loro figli un cambiamento nei com- portamenti a casa. Tre maestre sono finite ai domiciliari e l’Ufficio scolastico regionale ha già avviato la procedura di sospensione nei loro confronti. I bambini più vivaci venivano fatti stare in ginocchio per punizione, oppure venivano strattonati, presi per i capelli e terrorizzati all’idea che i genitori non sarebbero tornati a prenderli.
L’incubo «Se non fate i bravi non tornerete mai più a casa»
«Se non fate i bravi, papà e mamma non vi verranno a riprendere, non tornerete più a casa». Avvertimenti che bimbi fra i tre e i cinque anni capivano benissimo. Al punto da mettersi a piangere, disperati. In due classi della scuola dell’infanzia statale «Trilussa» di via Turati, a Pomezia, quella frase veniva purtroppo ripetuta spesso. L’hanno sentita e registrata anche i carabinieri che hanno arrestato tre maestre, ora ai domiciliari per maltrattamenti su minore aggravati dalla funzione educativa che avrebbero dovuto avere.
In realtà, come hanno dimostrato finora le indagini coordinate dalla procura di Velletri, non solo in cinque bambini, ma anche in molti loro piccoli alunni, il comportamento delle insegnanti - Maria G., 47 anni, Marina R. (58) e Ivana V. (62) - provocava invece stati di ansia, paura, disagio psicologico, che con i genitori sfociavano in rabbia e agitazione mai viste prima. L’Ufficio scolastico regionale ha già avviato la procedura di sospensione delle maestre mentre il sindaco di Pomezia Fabio Fucci spiega: «Questa notizia ha sconvolto tutta la cittadinanza. Gli arresti destano molta preoccupazione perché riguardano persone a cui tutti noi affidiamo i nostri figli quotidianamente. Quando si toccano i bambini e si vanifica il ruolo educativo e formativo delle scuole di ogni ordine e grado è una sconfitta per tutti».
Le indagini sono scattate a febbraio dopo la denuncia di quattro mamme che avevano notato cambiamenti di comportamento nei loro bambini. I carabinieri della compagnia di Pomezia hanno quindi nascosto telecamere e microfoni nelle aule ottenendo subito la conferma ai sospetti.
Le maestre sono state sorprese a maltrattare almeno cinque piccoli alunni: li strattonavano per le braccia e per il grembiule, li apostrofavano «il brutto» e «il cattivo», uno lo hanno afferrato per i capelli. E poi insulti e umiliazioni davanti agli altri bambini. Come quando quelli più vivaci venivano costretti a stare in ginocchio o seduti da soli in un angolo. Pochi giorni di intercettazioni hanno consentito ai carabinieri di chiudere il cerchio e inviare un rapporto in procura. Da qui i provvedimenti cautelari emessi dal gip. Le maestre saranno interrogate entro il fine settimana.