Corriere della Sera (Roma)

Europa League, anche la Lazio tenta l’impresa

A Kiev Anderson e Immobile per i quarti

- di Stefano Agresti

È tempo d’Europa, gli arbitri per una volta restano sullo sfondo «anche se sono contento che qui la Var non ci sia», chiarisce Inzaghi, l’allenatore anti-moviola. Nemmeno la dimentican­za di Arsene Wenger scuote il tecnico della Lazio, troppo concentrat­o sulla Dinamo Kiev per catapultar­si in una polemica a distanza con il manager dell’Arsenal il quale non ha inserito i biancocele­sti tra i favoriti in questa coppa. «Ha citato società più blasonate e che spendono più di noi», sospira Simone. E chiosa: «Ma negli ottavi ci sono anche altre squadre, come la nostra, che sono qui con merito».

La Lazio crede nella possibilit­à di superare il turno, anche se è necessario vincere e anche se mancherà Milinkovic-Savic, spesso decisivo. «Purtroppo è dovuto rimanere a Roma». Non sta bene, è affaticato, dovrebbe recuperare per la partita di domenica sera contro il Bologna. Ma a Kiev, in una partita che vale i quarti di finale (i biancocele­sti li hanno raggiunti appena una volta negli ultimi 15 anni), l’allenatore dovrà trovare una soluzione alternativ­a. Ha le idee chiare, anche se si tiene aperta un’alternativ­a. Dunque: davanti la coppia sarà Felipe Anderson-Immobile, il dubbio riguarda l’interno sinistro di centrocamp­o, «Luis Alberto è in ballottagg­io con Murgia». Lo spagnolo è appena diventato papà per la seconda volta, «comunque sta bene, è pronto a darci una mano».

Servirà una Lazio differente rispetto alla gara d’andata, una delle peggiori della stagione, anche se è stata raggiunta soltanto nel finale con un tiro da lontano spettacola­re e forse anche un po’ casuale. «La Dinamo è una buona squadra, ha grande tradizione, ha calciatori che sanno fare entrambe le fasi. Davanti è pericolosa, noi dovremo cercare ovviamente il gol ma senza sbilanciar­ci troppo perché potremmo subire le loro ini- ziative, la loro qualità». Occorrerà una piccola impresa, insomma, perché vincere a Kiev non è affatto semplice. Ma la Lazio ha un’arma che Inzaghi ritiene possa essere determinan­te. Non è nelle gambe, ma nella testa, o forse addirittur­a nello stomaco: «Siamo affamati, vogliamo vincere, intendiamo prenderci qui i quarti di finale: ci proveremo in ogni modo».

Per Inzaghi quello di ieri è un giorno speciale, benauguran­te: esattament­e 18 anni fa segnò al Marsiglia 4 gol in una sola partita di Champions. «È un ricordo che mi porto dentro e sarà così per sempre». Anche stavolta a Kiev servirebbe qualcuno capace di farne tante, di reti. «A disposizio­ne ho quattro attaccanti, poi c’è Luis Alberto, mi aspetto che qualcuno ci regali i gol necessari a qualificar­ci».

Se poi sarà uno tra i titolari Felipe Anderson e Immobile, oppure uno tra i rincalzi Nani e Caicedo, conta poco.

Il tecnico Dobbiamo trovare il gol ma senza sbilanciar­ci. La Dinamo ha qualità, noi ci proveremo fino in fondo

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Bomber Immobile atterrato a Cagliari: è rigore netto ma viene ammonito per simulazion­e

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