Fiumara (Fs): «Adesso basta con le illegalità»
Il responsabile nazionale della security spiega il maxi-piano
Percorsi sicuri per i passeggeri che devono raggiungere taxi e autobus. Uno dei progetti, con l’aiuto delle forze dell’ordine, allo studio del responsabile della sicurezza delle Ferrovie Franco Fiumara. «Termini è sicura, mentre quello che accade fuori è sotto gli occhi di tutti - spiega -. Bisogna riqualificare le aree attorno alla stazione. Basta con le illegalità e noi siamo pronti a collaborare».
«I problemi seri per chi passa per Termini non cominciano quando arriva a Roma in treno, ma quando esce dalla stazione. Abbiamo costituito in questo scalo un forte presidio di sicurezza, dove i reati predatori sono stati drasticamente abbattuti e dove qualunque cosa accada, compreso un soccorso medico, avviene in un lasso di tempo bassissimo, entro un paio di minuti, mentre fuori è la situazione che tutti vedono». La considerazione, diretta e precisa, arriva da Franco Fiumara, direttore centrale della protezione aziendale delle Ferrovie. Ma spesso si parla male proprio della stazione.
«E si sbaglia, la stazione è sicura. All’interno sono presenti Polfer, Esercito, pattuglie della Questura, carabinieri, personale di sicurezza delle Fs. Personalmente ho scritto più volte, l’ultima a febbraio alla Prefettura, con la quale abbiamo peraltro un’ottima intesa e riceviamo sempre ascolto, affinché coinvolgesse il Comune per intervenire all’esterno dello scalo. Serve un cambio di marcia anche sul fronte della viabilità, perché in caso di emergenza, se dovesse essere ordinata un’evacuazione per qualsiasi motivo, ci potremmo ritrovare le strade
qui attorno congestionate. E allora i mezzi di soccorso come arriverebbero?». Uno scenario complesso.
«Sicuramente. Ma oltre al fatto che su questo punto stiamo ancora attendendo una definizione precisa e coerente della viabilità, per aumentare la sicurezza di Termini ci troviamo anche a dover fare i conti con procedure e burocrazia». Ad esempio?
«Volevamo installare una cancellata per chiudere di notte il marciapiede di via Marsala, in modo da rendere più sicura
quell’area frequentata dai passeggeri e teatro di risse e aggressioni. Non è stato possibile: la Sovrintendenza nazionale si era espressa positivamente, ma non quella comunale». L’adozione del daspo urbano vi aiuta?
«Purtroppo non è come quello da stadio. Per cui nonostante polizia e carabinieri facciano decine di interventi a settimana, le persone allontanate ritornano sempre qui davanti. E ovviamente non li scoraggia la prospettiva di una multa, anche se da 900 euro,
perché tanto sanno che non la pagheranno». Quindi? C’è una soluzione?
«Sulle aree intorno a Termini è necessario intervenire, per riqualificarle e per rendere efficaci gli strumenti normativi. Sarebbe auspicabile anche per un’infrastruttura critica, come questo importante hub di trasporto, rendere applicabile ciò che viene adottato allo stadio: l’arresto per chi viola il daspo. Vorremmo poi poter creare nella situazione attuale delle vie d’accesso e di deflusso alla stazione più sicure, anche attraverso nostro personale. Che possa accompagnare il percorso dei viaggiatori verso i taxi e gli autobus. Siamo disponibili conclude Fiumara - con Polfer a investire ancora sulla sicurezza, a Termini ci sono già un migliaio di telecamere gestite da un software, per innalzare ulteriormente gli standard. Abbiamo proposto alla polizia ferroviaria di sperimentare nei prossimi mesi nuovi sistemi di controllo agli accessi e nei punti di maggior afflusso(metal detector) che possono essere gestiti in una stazione che ha flussi di persone e tempi ben diversi da quelli di un aeroporto».