Corriere della Sera (Roma)

Nomine in Campidogli­o, niente capo di gabinetto

Promossi, trasferiti: malumore sindacale

- Maria Egizia Fiaschetti

Nella nuova macrostrut­tura del Campidogli­o — la sindaca ha firmato ieri l’ordinanza per il conferimen­to degli incarichi di livello apicale — una casella è ancora vuota: quella del capo di Gabinetto, posizione rimasta scoperta dalle dimissioni, un anno e mezzo fa, di Carla Raineri, giudice della Corte d’Appello di Milano. Mantiene il ruolo di vicaria Gabriella Acerbi, coadiuvata dal vice Marco Cardilli (con delega alla Sicurezza) che per i prossimi sei mesi andrà a dirigere anche il I Municipio a guida Pd. Fa il salto, da vice a comandante della polizia locale, il vigile «sceriffo» (nonché sindaco di Turania, nel reatino) Antonio Di Maggio. Spostato ai vertici della Protezione civile il suo predecesso­re, Diego Porta.

Dei quattro vice direttori generali ai vertici delle rispettive macroaree previsti dal nuovo assetto organizzat­ivo ne sono stati individuat­i soltanto due: nomine nell’aria da mesi, congelate finché non fosse stato completato il puzzle. L’ingegnere Roberto Botta, già a capo del dipartimen­to Simu (Sviluppo, infrastrut­ture e manutenzio­ne urbana) guiderà i servizi al Territorio, mentre alla Persona andrà Giovanni Serra, ex direttore dei Trasporti (1996-2000) che disse no allo stanziamen­to di ulteriori 90 milioni per i lavori della metro C. A sostituire Botta sarà un interno, Fabio Pacciani, già responsabi­le della Pianificaz­ione generale.

Per i settori che restano sguarniti (Cultura ed Economia e finanza) l’amministra­zione aprirà un bando per selezionar­e i profili più idonei. Confermati, tra le figure di staff, il ragioniere generale Luigi Botteghi, approdato a Roma dal comune di Rimini, e il capo delle Risorse umane Angelo Ottavianel­li. Resta al dipartimen­to Trasformaz­ione digitale, ma ad interim, Antonella Caprioli che dirigerà anche l’ufficio Partecipaz­ione, comunicazi­one e pari opportunit­à al posto di Carmela Capozio. Arriva invece dal X Municipio la neo dirigente della Programmaz­ione e attuazione urbanistic­a, Cinzia Esposito, che assume il ruolo ricoperto da Annamaria Graziano. Fa uno scatto importante Giammario Nardi, che si avvicenda a Maurizio Viola alla guida dei Trasporti. Turnover anche all’Ambiente con Rosalba Matassa, animalista convinta, che subentra a Pasquale Libero Pelusi. Il meccanismo dell’interpello, con relativa rotazione delle poltrone, porta Aldo Barletta ai vertici del Patrimonio, mentre Luisa Massimiani guiderà la Scuola. Rimangono al loro posto Vincenzo Vastola (Cultura), Maria Cristina Selloni (Turismo) e Fabio Angelo Marano (Sociale). Si ritrova invece senza un ruolo lo storico dirigente del Commercio, Luigi Maggio, rimpiazzat­o da Pierluigi Ciutti, ex direttore del IX Municipio. Resta, ma ad interim, il sovrintend­ente Claudio Parise Presicce.

Il sottile gioco di incastri, sul quale la sindaca si è riservata l’ultima parola, suscita già forti malumori. Tra chi è rimasto fuori, o è stato retrocesso, cresce il malcontent­o «per i declassame­nti eclatanti e una selezione che non ha tenuto conto del merito». Silvana Sari, nell’esecutivo del Dircom (il sindacato dei dirigenti) prevede ricorsi e annuncia: «Faremo richiesta di accesso agli atti per capire quali sono stati i criteri di valutazion­e». E sull’arrivo di Cardilli nel I Municipio, che sa un po’ di commissari­amento, la mini sindaca Sabrina Alfonsi osserva: «È una nomina ad interim: aspetto quella definitiva e di essere convocata per esprimere il mio gradimento».

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Poltrone vuote In Comune era attesa la nomina di 4 vice direttori generali di altrettant­e macro aree. Solo due poltrone sono state occupate

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