Corriere della Sera (Roma)

Più vigili urbani in strada? «Se chiudiamo gli uffici»

- R. Fr.

I vigili urbani sono orgogliosi della nomina a comandante generale di Antonio Di Maggio, che vuole fare presidiare le strade della città dagli agenti della municipale. I sindacati precisano: «Sì, ma solo chiudendo gli uffici».

Orgogliosi di avere un comandante come lui, ma anche in attesa di vedere come potrà bilanciare l’intenzione di presidiare le strade con la cronica carenza di organico.

La prima reazione dei vigili urbani alla nomina a comandante generale di Antonio Di Maggio è positiva, sebbene chiedano chiarezza su alcuni aspetti. «Ci auguriamo che riesca ad aumentare davvero i servizi esterni - spiega Stefano Giannini, segretario romano del Sulpm - ma bisogna essere chiari: ai cittadini e al personale del Corpo si deve dire quali uffici chiuderann­o o in quali sarà ridotto l’orario di apertura al pubblico. Perché non possiamo stare in due posti nello stesso momento, quindi o è tutto sbagliato adesso, oppure lo sarà dopo. E le assunzioni di 300 vigili non basteranno - dice ancora Giannini - a riempire i cento gabbiotti oggi sguarniti: ne servirebbe­ro 400 al giorno solo per questo».

Sulla stessa lunghezza d’onda Mauro Cordova, presidente dell’Arvu Europea: «Di Maggio porterà sicurament­e grandi benefici ai romani e ai vigili, conosce bene la nostra struttura, è disponibil­e con i colleghi e quando serve è molto severo, ma l’importante è che la sua nomina non sia solo di un’operazione di vetrina, altrimenti siamo pronti a protestare per strada, con i gazebo: nei comandi manca la carta, l’altro giorno in un gruppo sono stati costretti a stampare un verbale sul retro di un volantino delle pompe funebri. Abbiamo solo tre, dico tre, motociclet­te funzionant­i invece delle 140 previste».

E Marco Milani, responsabi­le romano dell’Uglpl, sottolinea: «Il comandante ha ragione quando dice che il nostro compito è stare in strada, a contatto con i romani, nei parchi pubblici, davanti alle scuole e ai punti turistici. La tecnologia poi ci potrà aiutare a ridurre la burocrazia negli uffici, ma non si può prescinder­e dalla lotta alla storica carenza di organico: siamo sotto i numeri dei primi anni ‘70 quando la popolazion­e residente era la metà e i veicoli erano tre-quattro volte di meno. Senza contare che l’età media dei vigili è di 54 anni e che per forza quelli da tenere in ufficio non sono pochi».

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Antonio Di Maggio

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