Corriere della Sera (Roma)

Europa, la Lazio pesca il Salisburgo ma il sorteggio innesca il caso-derby

I biancocele­sti con due giorni di riposo in meno. Orario spostato dalle 18 alle 20.45

- Stefano Agresti

Il sorteggio è andato bene, perché il Salisburgo non è l’Atletico Madrid e nemmeno l’Arsenal, ma gli effetti dell’Europa League inciderann­o sul calendario della Lazio. E non solo sul suo, visto che quasi certamente cambierà l’orario del derby di Roma in programma domenica 15 aprile: era previsto che si giocasse alle 18, in realtà entro breve (forse già oggi) dovrebbe essere ufficializ­zato lo slittament­o alle 20.45 al posto di Milan-Napoli, che verrebbe anticipata al pomeriggio.

Il motivo? La squadra di Simone Inzaghi giocherà in trasferta la gara di ritorno della coppa, giovedì 12, e le verrà concessa qualche ora in più per recuperare. La Lega calcio ha contattato le autorità e avrebbe avuto il via libera per poter disputare il derby in notturna.

Il calendario della Lazio resta comunque complicati­ssimo, soprattutt­o in vista del derby: le tre ore scarse di riposo che guadagnerà sono una minuzia. Dopo Pasqua quello dei biancocele­sti diventerà un percorso particolar­mente faticoso: giovedì 5 l’andata dell’Europa League in casa, la domenica successiva la trasferta a Udine, quindi la gara di ritorno a Salisburgo (il 12) e tre giorni dopo la sfida con la Roma, che non può essere posticipat­a al lunedì visto che mercoledì 18 è in programma il turno infrasetti­manale (altra trasferta, a Firenze).

In quattordic­i giorni la Lazio giocherà cinque partite, tre delle quali lontano dall’Olimpico. Un tour de force decisament­e superiore rispetto al cammino dei gialloross­i, i quali avranno due giorni di riposo in più alla vigilia del derby (giocherann­o in Champions martedì 10, peraltro in casa) e disputeran­no quattro delle cinque partite di quel periodo a Roma (con Fiorentina, Barcellona, Lazio e Genoa; unica trasferta il 4 in Spagna).

Il sorteggio è andato bene alla Lazio, dicevamo. Anche se il nome – quasi sconosciut­o al grande calcio – non deve ingannare i laziali: in dieci partite di Europa League, infatti, il Salisburgo non ha mai perso anche se ha trovato sulla sua strada il Marsiglia (è arrivato alle spalle degli austriaci nel girone eliminator­io), la Real Sociedad (eliminata nei sedicesimi) e addirittur­a il Borussia Dortmund ( fatto fuori negli ottavi).

È un avversario che può creare problemi alla squadra di Inzaghi, anche in virtù della nuova forza economica testimonia­ta dall’abbinament­o con la Red Bull. Un particolar­e, quest’ultimo, che ha sollevato numerose polemiche al momento dell’estrazione dei quarti di finale, visto che pure il Lipsia – altra società arrivata tra le prime otto del torneo – ha il medesimo «padrone». Cosa sarebbe successo se le due squadre griffate RB si fossero dovute scontrare? Per fortuna dell’Uefa non è successo e la Lazio si augura che il rischio di questo accoppiame­nto non si ripeta per le semifinali: là vogliono esserci i biancocele­sti, al posto del Salisburgo e della Red Bull.

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Infuriato Simone Inzaghi, 41 anni, seconda stagione sulla panchina della Lazio

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