«Village life»: le note di Forastiere
Vivere tutta la vita a Roma, e poi trasferirsi in provincia, riscoprendo la dilatazione del tempo e a volte persino il piacere della noia. Su queste basi nasce l’ultimo lavoro musicale di Pino Forastiere, Village Life, che sarà presentato stasera al Parco della Musica, Teatro Studio Borgna, ore 21, viale de Coubertin 30. Infoline: 892101
Lo spettacolo è anche musicale: nelle mani dei polistrumentisti Roberto Antonio Dibitonto e Tiziano Cannas Aghedu La fiera dell’Est è una filastrocca a tema sociale e Baglioni un capopopolo, incaricato da Mattarella di formare il nuovo governo. Non manca Bella Ciao, «e il rimpianto per epoche in cui avevamo Nilde Iotti e non Antonio Razzi. Sandro Pertini e non Matteo Renzi. Gianni Agnelli e non Lapo Elkann».
Domanda: «Alfano, dov’è? L’Italia è un grande condominio, oggetto di accanimento non terapeutico per decidere l’amministratore mentre lo slogan del Pd è diventato, addio comunismo: “Più idromassaggio per tutti!”. Il mio invito è diverso: meno Leopolda. E più periferie».
Libero teatro, «ma anche la tv mi piace a testa alta e non commerciale. Quella che consente di essere travolgenti senza cambiare la maschera, e non obbedisce alla moda di mandare in onda nuovi talenti più commestibili. Mi ha fatto piacere vedere di nuovo Corrado Guzzanti in televisione. Io ne faccio tanta, e a modo mio, per fortuna. Auguriamoci che la televisione prenda coscienza» (lui è fra l’altro ospite de Le parole della settimana di Massimo Gramellini). L’instant theatre?«Una sfida a modernizzarsi: non esiste solo Beckett. E un forte antidoto alla deriva del disimpegno».