«Tutto esaurito!»: Max Paiella racconta il futuro
«Tutto esaurito!», nuovo spettacolo del comico in scena da stasera al Vittoria
C’era una volta il pianeta Terra nell’anno 2068, tra risorse naturali ridotte ai minimi termini e referti medici prodotti online senza neanche farsi visitare da uno specialista. Un futuro comicamente apocalittico che Max Paiella immagina nel suo nuovo spettacolo Tutto esaurito!, scritto a quattro mani con la moglie Caterina Brigliadori e diretto da Stefano Messina, al debutto stasera al Teatro Vittoria.
«Mi calo nei panni di un novello Terminator in chiave bonaria — anticipa Paiella — tornato nel 2018 direttamente dal futuro, stavolta non per sterminare la madre dei futuri ribelli ma per mettere in guardia il genere umano dalla catastrofe che ha iniziato a generare lentamente, ormai da decenni, con alcune clamorose cattive abitudini in fatto di gestione delle risorse del globo».
Si riferisce alle risorse naturali, come l’acqua, le coltivazioni e l’ambiente in generale. Ma anche alle risorse umane, culturali e morali. «Se continuiamo così — avverte l’attore — nel 2068 avremo esaurito tutto. Anche noi stessi». Nel suo scenario a lungo termine l’uomo ha prosciugato ogni ruscello, sterminato gli animali, raso al suolo le aree verdi e rinunciato ai sapori del cibo. Non solo. Si esaurisce la pazienza, si perde il dialetto, si dissolvono le tradizioni, le idee e le emozioni.
«L’impoverimento sarà anche umano: non esisteranno più i medici, sostituiti da scanner telematici e terapie messe a punto dal web — dice Paiella — e non servirà più neanche il talento. Per riempire i palinsesti culturali basterà un esercito di incapaci resi popolari dai mass media. Senza parlare della politica! D’altronde le ultime elezioni parlano chiaro: abbiamo già esaurito il Pd».
Il piglio è agrodolce nella maratona di canzoni e di personaggi surreali, da cui Paiella entra ed esce durante lo spettacolo. Alcuni collaudati nei suoi show radiofonici, altri frutto di uno sguardo cinico e terribilmente comico sull’attualità. «Ironizzo sullo ius soli — annuncia — perché nel futuro esauriremo anche la capacità di accoglienza. E chi vorrà la cittadinanza italiana dovrà dimostrare di aver incamerato anche il peggio del nostro carattere nazionale. In sostanza, dovrà lamentarsi e saper sproloquiare al bar». Tra serio e faceto, parodie e riadattamenti musicali — come la hit Despasito ribattezzata Pensionato — Paiella diverte e fa riflettere evitando la retorica della predica ambientalista e lanciando un messaggio ottimista. «Sta tutto nel sottotitolo — conclude — che infatti recita: “siete ancora in tempo!”. La speranza non si esaurisce».