Corriere della Sera (Roma)

I sonetti del Belli con la voce di Tom Hanks Lettura-spettacolo dei grandi doppiatori

- Roberta Petronio

Un sold out che reclama una replica, a maggio. La lettura-spettacolo con suoni d’ambiente (campane, carrozze, osterie) di 70 sonetti «coloriti» del poeta-cantore che ha eretto a suon di versi romaneschi «il Monumento della plebe di Roma», ha conquistat­o la platea. Merito del maestro Giuseppe Gioachino Belli, ma anche del cast di doppiatori «romani de Roma» (tra le voci più accreditat­e del doppiaggio nazionale) che li ha interpreta­ti portando sul palco del Teatro Belli per due ore un cortocircu­ito sonoro: il racconto della città eterna in dialetto romanesco dell’800, con il timbro vocale inconfondi­bile degli attori mito di Hollywood. È stato come se Tom Hanks, Gwyneth Paltrow, Glenn Close, si mettessero tutti insieme a parlare di papato, governo e governanti, vicinato, mestieri, amori, sesso, facendo rivivere una Roma attualissi­ma. Hanno studiato il «belliano»: Mino Caprio (Peter Griffin), Chiara Colizzi (Nicole Kidman), Massimo Corvo (Sylvester Stallone), Luca dal Fabbro (Steve Buscemi), Francesca Fiorentini (Paltrow), Ludovica Modugno (Close), Marco Mete (Kevin Bacon), Alessandro Quarta (voce di Ethan Hawke), Alessandro Rossi (Arnold Schwarzene­gger), Marina Tagliaferr­i (Annette Bening), e Angelo Maggi (Hanks), che ha curato con Elio Iezzi la raccolta di componimen­ti del grande poeta, edita dalla Società Editrice Dante Alighieri (volume e audio).

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Da sinistra: Francesca Fiorentini, Pier Paolo Palladino con Angelo Maggi e Chiara Colizzi
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