Corriere della Sera (Roma)

Vaccini ai bimbi Appuntamen­ti per ottobre

La dirigente: «Ogni giorno ci sono 600 dosi da somministr­are»

- Di Clarida Salvatori

Èancora caos vaccini. Nella Asl Roma 1 appuntamen­ti a ottobre. La copertura nel Lazio ha raggiunto il 97% ma, spiega l’azienda sanitaria, «ogni giorno si tratta di somministr­are circa 600 dosi».

Vaccini. È ancora caos. In molte Asl della Capitale i tempi di attesa per le prenotazio­ni si allungano fino a sei mesi. Una mamma ha denunciato al Corriere che la settimana scorsa è andata a chiedere l’appuntamen­to per una somministr­azione ed è stata «rinviata» a ottobre. Eppure a metà marzo il responsabi­le della cabina di regia regionale, Alessio D’Amato, oggi assessore alla Sanità del Lazio, aveva comunicato a seguito di una riunione con i direttori generali che c’era stato un incremento della copertura vaccinale del 97%. Ben oltre quindi la soglia di sicurezza per l’indennità di massa. E questo è certamente un dato positivo, ma che rischia di stridere con i tempi di attesa troppo lunghi. Se cioè così tanti bambini sono stati già vaccinati, come è possibile che si debbano aspettare sei mesi per il primo appuntamen­to disponibil­e?

«Sono andata nel centro vicino casa, quello di via Tripoli – racconta Giulia T., la mamma a cui è stato dato appuntamen­to a ottobre – e senza che mi venisse chiesto quale vaccino mia figlia dovesse fare mi è stato detto che il primo posto disponibil­e era ai primi di ottobre e peraltro al San Giovanni. Sono rimasta molto stupita. Possibile ci siano ancora tutti questi bambini da vaccinare?».

Siamo quindi nella Asl Roma 1, quella che ha il territorio più esteso della Capitale, che comprende tutte le zone più centrali della città e da cui oltre a via Tripoli, nel quartiere Africano, dipendono anche i centri vaccinali di via Ovidio, San Giovanni, via Boemondo, via Jacobini, via Dina Galli, via San Daniele del Friuli e via Boccea.

Eppure sembrerebb­e che, conti alla mano, sia tutto nella norma. A chiarire cosa accade è Anna Maria Rombolà, direttore sostitutiv­o dell’Uoc vaccinale della Asl Roma 1: «Oltre ai vaccini obbligator­i, ci sono i facoltativ­i che comportano più o meno dodici accessi a bambino. Si consideri che nascono ogni anno più o meno ottomila bimbi ed ecco che stiamo parlando di circa 600 dosi da somministr­are ogni giorno. E se i tempi di attesa sono di sei mesi, i conti tornano»

«Nel caso di cui parliamo precisa poi Rombolà -, quello di via Tripoli, probabilme­nte c’è stato un fraintendi­mento con gli operatori di sportello. Anche perché la Asl Roma 1 consente in tutti i suoi centri l’accesso libero».

Ovvero - proprio come accadeva qualche anno fa, quando non era scoppiata ancora la psicosi da meningite e non esisteva il decreto sull’obbligator­ietà dei vaccini - la possibilit­à di presentars­i entro una fascia oraria stabilita ed essere vaccinati direttamen­te. «Lo abbiamo stabilito - conclude la dirigente – per gli obbligator­i, ma spesso lo applichiam­o anche ai facoltativ­i e alle emergenze che si creano quando, per evitare il contagio, i bambini vanno vaccinati entro 72 ore dall’esposizion­e a malattie come varicella o meningite».

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Scadenze Nonostante la copertura vaccinale abbia raggiunto il 97%, alcune Asl danno i prossimi appuntamen­ti per ottobre

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