Corriere della Sera (Roma)

Da solo assalta all’alba la Banca d’Italia

A 18 anni tenta il colpo del secolo: arrestato e già scarcerato. Il pm: reato impossibil­e

- Di Giulio De Santis

Intraprend­ente come Arsenio Lupin. Ma imbranato come un ladro di polli. Ecco chi è Torres Soban Sebastian Chabarro, colombiano, 18 anni, un giovanotto che all’alba di Pasqua ha provato a mettersi in tasca la sicurezza nazionale tentando di realizzare il colpo del secolo: svaligiare l’oro custodito nel bunker della sede storica della Banca d’Italia in via Nazionale.

Verso le cinque del mattino Chabarro, «coraggioso» e incoscient­e, ha scavalcato la recinzione piena di spuntoni taglienti, è saltato giù senza farsi male e sicuro di sé si è diretto verso il portone d’ingresso. Che ha preteso di abbattere a pugni e calci. Con un ardore superiore a qualunque ragione. A interrompe­re i suoi sogni di gloria, il passaggio di una volante dei carabinier­i. Più sorpresi che spaventati, i militari hanno a loro volta scavalcato la cancellata e ammanettat­o il ladro, che ha accennato senza successo a una breve fuga.

Ma l’arresto per tentato furto non è stato convalidat­o dal pm Carlo Villani. E ieri mattina il colombiano è tornato libero. A indurre la procura a questa soluzione, una constatazi­one: l’impresa di Chabarro rasenta l’assurdo. Anzi, in termini giuridici configura il «reato impossibil­e». Perché è impensabil­e tirare giù con mani e piedi un portone impenetrab­ile alle armi. E con questa motivazion­e il pm si appresta a chiedere l’archiviazi­one del caso.

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