La ceramica è minimal nei vasi di Shio Kusaka
Personale dell’artista giapponese alla galleria Gagosian
Ceramiche dai tenui colori a dominante pastello protagoniste della mostra in corso alla galleria Gagosian. A firmarle, l’artista giapponese Shio Kusaka, alla sua prima personale in Italia. Creatrice di lavori in tensione tra astratto e figurativo, Kusaka ha sviluppato per Roma un progetto fortemente incentrato, stavolta, sulle geometrie dell’astrazione. Le ceramiche esposte sono variazioni sulla forma del vaso, disegnate e incise a mano con linee geodetiche continue tramite un processo definito «contemporaneamente sistematico e intuitivo». Ripetizioni di gusto minimalista si estendono lungo i volumi stondati «riecheggiando le griglie di Agnes Martin o i disegni a muro di Sol LeWitt». Kusaka — classe 1972, nata a Morioka, in Giappone, da tempo residente a Los Angeles e moglie di un latro artista, James Wood — stavolta tralascia dettagli e soggetti giocosi quali palloni da basket, frutta, dinosauri, gocce di pioggia e venature del legno, per concentrarsi invece su lavori geometrici e sulle minime, infinite varianti di un singolo processo. In queste nuove opere l’artista assume un approccio definito «quasi topografico», sviluppando la manualità tattile necessaria per lavorare al tornio intagliando o disegnando linee intricate lungo ogni superficie. Presenti in mostra i vasi più grandi mai realizzati dall’artista, disposti a mo’ di installazione unica su un piedistallo lungo e curvilineo e smaltati in colori che vanno dal blu pallido al rosa, dal giallo chiaro al bianco sporco. In una selezione di vasi più piccoli, Kusaka ripropone molti dei motivi a incisione come disegni a matita su fondo bianco, creando echi più intimi.