Corriere della Sera (Roma)

Rai, quei regali in gioielleri­a: ora dirigente rischia

Corte dei Conti, chiesti 240 mila euro ad Alfonso Greco. Il fornitore era la gioielleri­a Perosi di via Sistina

- Sacchetton­i

Quando si tratta di promuovere i palinsesti televisivi, ecco che le politiche di contenimen­to dei costi Rai entrano in conflitto con gli interessi aziendali.

Così, secondo i magistrati della Corte dei Conti, è accaduto che l’ex responsabi­le degli acquisti, Alfonso Greco, abbia gestito con manica perlomeno larga le spese per acquistare omaggi, gadget e trofei da destinare agli amici della tv. Non solo orologi, gemelli, penne e medaglie sono stati acquistati in via preferenzi­ale, senza una gara pubblica, dalla centraliss­ima gioielleri­a Perosi di via Sistina ma la gestione di magazzino di quegli acquisti lasciava lasciato molto a desiderare. «Greco rispondeva ai suoi capi» commenta la difesa.

Quando si tratta di promuovere i palinsesti televisivi, ecco che le politiche di contenimen­to dei costi Rai entrano in conflitto con gli interessi aziendali.

Così, secondo i magistrati della Corte dei Conti, è accaduto che l’ex responsabi­le degli acquisti, Alfonso Greco, abbia gestito con manica larga le spese per acquistare omaggi, gadget e perfino trofei da destinare agli amici della tv. Sta di fatto che orologi, gemelli, penne e medaglie sono stati acquistati in via preferenzi­ale, senza una gara pubblica, dalla centraliss­ima gioielleri­a Perosi di via Sistina che, solo fra il 2008 e il 2012, ha colleziona­to contratti di fornitura per oltre 520mila euro con l’azienda televisiva. Non solo. Anche la gestione di magazzino di quegli acquisti, secondo le verifiche del vice procurator­e Domencio Peccerillo, ha lasciato molto a desiderare. Al punto che, in qualche caso, non è stato possibile ricostruir­e il destinatar­io finale di alcuni dei dispendios­i omaggi. Tre sono gli aspetti evidenziat­i dall’inchiesta contabile che si è conclusa con la richiesta di risarcimen­to di 240mila euro all’ex manager. Il primo riguarda l’entusiasmo con il quale la Rai (malgrado i tempi mutati) fa ricorso a omaggi e regali per comunicare all’esterno la propria competitiv­ità: orologi e medagliett­e, tutti argentati o preziosi, in pochi anni erano diventati una voce clou degli acquisti, pari al 18% del totale. Piccolo dettaglio, secondo la citazione contabile, Greco sarebbe stato visitato in azienda da esponenti della gioielleri­a Peroso 169 volte.

Il secondo aspetto riguarda il rapporto tanto privilegia­to quanto insolito che si era stabilito fra la Rai e la gioielleri­a di via Sistina, individuat­a come fornitrice senza alcuna selezione pubblica, in barba ai criteri di trasparenz­a. Terzo e ultimo aspetto, la gestione del magazzino dei gadget. Sempre stando all’inchiesta dei magistrati contabili la Rai neppure era a conoscenza di quello che aveva nei suoi magazzini e, soprattutt­o, aveva un’idea alquanto fumosa dei veri destinatar­i. Dagli approfondi­menti è emerso che la documentaz­ione su quantità, tipologia e destinatar­i dei regali era lacunosa. E che l’applicativ­o sui beni acquistati non comunicava con il sistema (Sap) aziendale. Nel commentare la vicenda, l’avvocato di Greco, Domenico Tomasetti, sottolinea come simili decisioni facciano parte della promoz ione e s te rna di un’azienda: «Accuse impensabil­i, il mio cliente era un dipendente che rispondeva ai manager Rai».

Omaggi Orologi, gemelli, penne venivano comprati per promuovere i palinsesti

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Viale Mazzini L’ingresso della Rai

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