Fratelli Occhionero, il pm: «Condanne a 9 e 7 anni»
Nove anni di carcere per Giulio Occhionero, sette per sua sorella Francesca Maria. Sono le richieste formulate dal pm Eugenio Albamonte nel processo che li vede imputati per le accuse di accesso abusivo a sistema informatico e intercettazione illecita di comunicazione informatica. «Una massiva attività di spionaggio che ha puntato a carpire dati sensibili di istituzioni, partiti politici e industrie», come ha sintetizzato il pm. Il cyberspionaggio che l’ingegnere e sua sorella avrebbero portato avanti per anni era arrivato a carpire dati sei siti della Camera e del Senato, del ministero degli Esteri e della Giustizia, del Pd oltre che di Finmeccanica e Bankitalia. Per i pm, i fratelli avrebbero tentato di violare anche le mail dell’ex presedente del consiglio Matteo Renzi, del presidente della Bce Mario Draghi e dell’ex premier Mario Monti. «Una vera e propria rete telematica — ha detto ancora il pm — che puntava ad infettare circa 18 mila pc in modo da carpire dati sensibili all’insaputa del proprietario del computer». In totale, secondo l’accusa, sono 1935 i personal computer dei quali Occhionero aveva anche le password, e quindi ne aveva il pieno controllo. A Giulio Occhionero spetta in particolare la «responsabilità di avere concepito, pianificato e alimentato il sistema» arrivato a carpire tre milioni e mezzo di email e spiare 6.000 persone. ( Red. Giud.)