DiFra: «Serve forza, il modulo non conta» Florenzi è quasi out
Giocare ogni tre giorni, come ha detto Perotti alla stampa argentina, è il sogno di ogni calciatore. Sempre in campo, più partite che allenamenti. Nello stesso tempo, però, è l’incubo di ogni allenatore, che deve fare i conti con gli infortuni, la stanchezze e le scelte di turnover che ti fanno passare per un genio quando le indovini e come un limitato quando le sbagli.
La Roma è appena uscita da una delle notti più esaltanti della sua storia. Però Eusebio Di Francesco è subito atteso da un’altra prova: il derby. Il suo compito è duplice: far dimenticare a tutti la gara con il Barcellona e fare le scelte migliori per battere la Lazio e mettere al sicuro la prossima partecipazione alla Champions.
Il problema è trovare il giusto equilibrio, in campo e fuori: «L’entusiasmo deve esserci, come la consapevolezza di quello che abbiamo fatto: contro la Lazio dobbiamo rimettere in campo la stessa motivazione. È una partita che vale più di tre punti, vale un posto in Champions, ha un’importanza doppia».
Dal punto di vista tattico, il dubbio è se ripartire dalla difesa a tre utilizzata contro il Barcellona o ritornare all’antico con il 4-3-3 di ordinanza: «Contro il Barcellona era un 3-4-2-1, ma modulo e sistema sono dinamici. È stata una scelta ponderata, che ha dato valore aggiunto e mi ha fatto capire che si può giocare così anche in altri casi. Però siamo arrivati ai quarti di Champions con il 4-3-3 e tutto può diventare nulla se non si interpreta quello che si fa con convinzione: i numeri vanno a farsi friggere se non c’è un atteggiamento corretto».
Dipenderà anche dalle condizioni di Manolas e Florenzi, non al top. Kostas, però, si è allenato con il gruppo mentre Ale no. Con il primo si va verso la difesa a tre con Bruno Peres a far riposare «Flo». Si deciderà oggi dopo gli ultimi provini.
C’è un dubbio anche in attacco: Schick (favorito) o Cengiz al fianco di Dzeko: «Non voglio dare vantaggi ad Inzaghi, ma giocherà uno tra loro due. Edin ha delle qualità tecniche e fisiche impressionanti: con il Barcellona ha fatto la sua miglior partita da quando è con me per applicazione, attenzione, determinazione e convinzione. Spero ripeta quella prestazione in futuro, sia con le grandi sia con le formazioni meno blasonate, anche se per me tutte le squadre vanno trattate allo stesso modo. Da qui passa la nostra crescita».