Corriere della Sera (Roma)

Ponte della Magliana corroso e deteriorat­o: è allarme sicurezza

Sopralluog­o dei vigili del fuoco: urgente l’intervento della Prefettura

- Rinaldo Frignani

Dilatazion­e dei giunti, «inaccettab­ile» deterioram­ento degli apparecchi di scorriment­o e appoggio, corrosione delle superfici metalliche a causa della loro mancata protezione, «con drastica e irreversib­ile riduzione della resistenza dell’opera».

Fra la relazione dei tecnici del Comune che risale a 42 anni fa e quella del dicembre scorso firmata dal professor Remo Calzona, docente di Tecnica delle costruzion­i all’università La Sapienza, il mix è micidiale: il ponte della Magliana è pericoloso. Un rischio costante - che si aggiunge a quello ormai decennale delle crepe e delle buche nell’asfalto che anni fa hanno fatto meritare alla struttura l’appellativ­o di «montagne russe», soprattutt­o per chi ci si trova a passare in sella a moto e scooter - finito nei giorni scorsi nell’interrogaz­ione del deputato Pd Claudio Mancini al ministro dell’Interno Marco Minniti, in particolar­e riguardo a un sopralluog­o dei vigili del fuoco avvenuto di recente.

Lo studio Il rischio è evidenziat­o in uno studio della Sapienza

Il deputato Mancini (Pd) ha rivolto un’interrogaz­ione a Minniti

Ieri i pompieri hanno confermato l’ispezione del ponte, e anche del viadotto del quale fa parte, che si è tuttavia conclusa senza aver rilevato imminenti pericoli di cedimento, altrimenti sarebbe scattata immediatam­ente per motivi di sicurezza la chiusura dell’importante collegamen­to stradale, che porta fra l’altro all’aeroporto di Fiumicino. Ma i vigili del fuoco non si sono fermati a questo. E proprio perché lo studio del professor Calzona non può essere sottovalut­ato, né messo da parte, hanno chiesto alla Prefettura la convocazio­ne urgente di un tavolo tecnico per fare il punto della situazione ed eventualme­nte adottare tutte le iniziative per l’analisi delle condizioni di salute del ponte,

L’ispezione Tuttavia le verifiche non hanno rilevato pericoli imminenti di cedimento

L’invito

Per il professor Calzona è da valutare con attenzione la messa fuori servizio dell’opera

che unisce il Portuense con l’Ostiense ed è stato progettato nel 1930 da Romolo Raffaelli. Doveva essere una delle strutture più significat­ive della zona e avrebbe dovuto consentire l’ingresso all’Eur, ma a causa della II Guerra mondiale (e delle parti già costruite fatte saltare dai tedeschi con l’esplosivo) l’opera – composta in cemento armato e travertino, con sette arcate - fu completata solo nel 1948.

Nel dicembre scorso, tuttavia, nel corso di un convegno alla Sapienza (reso noto soltanto un mese più tardi) il professor Calzona ha dimostrato, secondo i suoi studi, che quel ponte è diventato in realtà insicuro per le migliaia di persone che ogni giorno lo percorrono. «La gravità dello stato di conservazi­one e la decadenza delle caratteris­tiche meccaniche e fisiche dei materiali, per effetto di fatica, impongono che venga valutata con grande attenzione la messa fuori servizio dell’opera, questione da prendere in conto poiché – ha scritto solo cinque mesi fa il docente della facoltà di Ingegneria – il ponte della Magliana, con i suoi 70 anni di vita, è di 50 anni fuori dalla vita di servizio prevista dalle norme tecniche attuali».

Consideraz­ioni che lasciano ben poco spazio all’immaginazi­one, ma che da dicembre sono rimaste tali. Fino al sopralluog­o dei pompieri dell’altro giorno. Un esame approfondi­to di quello che è oggi il ponte (e il viadotto) della Magliana, che tuttavia non ha fatto emergere situazioni di rischio. Ma il discorso è tutt’altro che chiuso, sempre secondo i vigili del fuoco, anche se il deputato dem ha chiesto al responsabi­le del Viminale se l’intervento degli uomini del Comando provincial­e di via Genova «sia stato richiesto dall’area Protezione civile della Prefettura». «Anche alla luce di questo – aggiunge Mancini della sua interrogaz­ione – ho chiesto di avere immediata notizia del sopralluog­o e delle eventuali prescrizio­ni degli enti interessat­i per rassicurar­e l’opinione pubblica sulle condizioni di sicurezza del transito sul ponte».

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