Corriere della Sera (Roma)

Ministero e Comune, ipotesi moratoria e spunta un ruolo per le Ferrovie

- M. E. F.

Si sono visti ieri i tecnici del Comune e del ministero dei Trasporti, per valutare i possibili scenari da qui al 30 maggio, termine entro il quale Atac dovrà garantire la propria solidità finanziari­a per l’iscrizione al Registro elettronic­o nazionale (Ren). All’incontro, definito «cordiale e costruttiv­o» da fonti di Palazzo Senatorio, hanno partecipat­o il direttore generale del Campidogli­o, Franco Giampaolet­ti, l’ad della municipali­zzata Paolo Simioni, l’assessora alla Mobilità, Linda Meleo, il capo dipartimen­to del Mit e un dirigente della Motorizzaz­ione civile. Due le proposte portate dalla delegazion­e capitolina: la prima chiede il congelamen­to della norma che vincola l’esercizio alla fideiussio­ne da 10 milioni fino all’omologa del concordato; la seconda muove dalle azioni messe in campo per trovare garanzie sul mercato (anche estero). Nonostante la convinzion­e di aver scelto una strada percorribi­le, il Campidogli­o sa di dover prevedere un piano «B» se il tribunale fallimenta­re dovesse bocciare la procedura. Gli interlocut­ori si sono lasciati con l’impegno ad approfondi­re gli aspetti giuridici della questione, per rivedersi nelle prossime settimane.

Da via Prenestina, nel frattempo, filtrano indiscrezi­oni sulle alternativ­e sulle quali si starebbe ragionato se il concordato dovesse naufragare. Tra le ipotesi ci sarebbe anche la ristruttur­azione del debito: invece del risanament­o graduale, Atac potrebbe restituire subito il 60-70% ai creditori, partita valutabile intorno ai 500 milioni dalla quale però rimarrebbe­ro fuori il Comune e le partecipat­e. «Soldi di quali la società non dispone — osserva un insider — e che potrebbero arrivare dal ministero. A quel punto l’entrata in scena di FS, magari con una partecipaz­ione al 51%, sarebbe molto probabile».

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