Dall’Aurelia al centro, tutti i pericoli
Parioli, K2, Aurelia: tutte le vie pericolose
Dossi e voragini in via Flaminia, Cassia e ai Parioli. Buche e avvallamenti in via Appia. Vere proprie montagne russe in zona Farnesina dopo la svolta dal lungotevere Maresciallo Diaz. Caracalla, Colombo e via del Mare piene di insidie.
«Attenzione ai dossi». Il segnale che indica le cunette insidiose alla Farnesina è un eufemismo. Il suggerimento per affrontare le montagne russe sull’asfalto quando si svolta a sinistra dal Lungotevere Maresciallo Diaz per imboccare la galleria Giovanni XXIII, è del tutto inadeguato, oltre che poco visibile.
Le radici degli alberi che negli anni si sono allargate invadendo le due carreggiate hanno da tempo spaccato l’asfalto, creando alture fino a mezzo metro che anche alla velocità di 30 km all’ora mettono a rischio ammortizzatori e assi delle auto, schiene e salute degli automobilisti. Stessa cosa su via Aurelia all’altezza di Panorama dove il sali-scendi dell’asfalto gonfiato dalle radici degli alberi è stato solo parzialmente attenuato dagli ultimi lavori stradali. A Roma Nord tutti conoscono queste strade insidiose.
«In viale Paolo Boselli in direzione del K2 la strada è anche peggiore» osservano i dirigenti che lavorano al ministero degli Esteri e sono d’accordo anche gli impiegati che da Ponte Milvio salgono sul K2 verso Balduina. I guidatori che invece da lì si dirigono in Prati, passando dietro lo stadio Olimpico, temono anche le centinaia di metri di asfalto rotto e ondulato nel tratto dove qualche settimana fa sono caduti due alberi dalla collina del parco di Monte Mario, franata per una perdita d’acqua. La strada è rimasta bloccata per una settimana e ha ancora diversi crateri.
Buche, voragini e radici anche sulla via Flaminia verso Due Ponti e sulla Cassia dopo Corso Francia. Dalla zona che guarda al Vaticano per raggiungere in centro il passaggio sul Lungotevere è stato agevolato dai rifacimenti delle strade ai tempi del Giubileo del 2016, ma i marciapiedi sono spesso rotti e scivolosi.
La maglia «nera» dei Parioli è viale della Moschea, un viaggio all’inferno di voragini, dossi e crateri anche se il primo tratto è stato riqualificato. «Abbiamo trovato noi i fondi per rifarla tutta fino alla Tangenziale — assicura l’assessore ai lavori pubblici del II Municipio, Gian Paolo Giovannelli. — Ma aspettiamo da due mesi i soldi promessi dal piano Marshall del Comune per le buche di viale delle Province. Dovevano arrivare in 15 giorni». Molte le strade disastrate dalle radici di pini, lecci e platani. «Io sono favorevole alla sicurezza stradale e per questo attendo dal Dipartimento il via libera per abbattere gli alberi di via Romania, dove le radici sono entrate dentro i negozi» dice l’assessore Giovannelli.
Raggiunta piazza Venezia, dove i lavori stradali finanziati dai fondi del Giubileo si sono arenati da due anni, il pericolo viene dai sampietrini dinoccolati che quando si aprono alle buche diventano taglienti come lame. In via Quattro Novembre il rischio di rompere auto e moto si somma a quello di scivolare e finire al pronto soccorso.
Dal centro verso Est l’insidia si incontra sulla via Appia verso piazza Re di Roma, mentre dirigendosi a Ostia via Cristoforo Colombo, la via del Mare e via Ostiense hanno il primato per voragini e avvallamenti. Da piazza Numa Pompilio verso il Raccordo spicca ancora l’asfalto mangiato dalla neve, mentre su via delle Terme di Caracalla si salta sulle radici degli alberi, rese ancora più pericolose di sera quando la strada rimane al buio per la mancanza di illuminazione.
Come la Parigi Dakar Problemi sulla Flaminia verso Due Ponti e sulla Cassia dopo Corso Francia