UN PATTO SUL FUTURO DELLA CITTÀ
Mentre fa i conti, ogni giorno, con rifiuti in strada, bus che bruciano, buche pericolose, la Città ha il dovere e la responsabilità di non fermarsi e di continuare a pensare al futuro. Permettiamoci un’altra modesta proposta. Roma non è solo una città meravigliosa e complicata. È anche un luogo ricco di cultura e conoscenza. Lo testimonia la qualità del capitale umano, professionale ed accademico, patrimonio comune da valorizzare. Ecco un’idea, tutta all’interno, cioè nel pieno governo della PA. Le Amministrazioni, infatti, possono fungere da motori dell’innovazione. Bandendo appalti pre-commerciali, per commesse di qualcosa che non è sul mercato, spingendo così i possibili fornitori a sviluppare quella soluzione nuova. O, più semplicemente, mettendosi d’accordo con chi l’innovazione la fa di mestiere. La Capitale ha la fortuna di avere la più grande Università d’Europa e altre due Università pubbliche di assoluto livello. In questi mesi, Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre stanno anche dimostrando di saper fare squadra, per contenere una narrativa che vorrebbe mettere la Capitale all’angolo degli investimenti pubblici. E se in squadra vi fossero pure Comune e Regione, come andrebbe il campionato? Obiettivo di lungo periodo? Ottimo, perché no. Stipulino le Amministrazioni un protocollo con le tre Università su sfide tecnologiche individuate, per sviluppare sostanzialmente in casa le soluzioni che traghettino la Città nel futuro.
Tra i tanti esempi possibili per generare insieme occupazione qualificata e imprenditoria innovativa, cominciamo da una cosa semplice: una nuova creatura, metà robot e metà matematica, come quella che c’è sui telefonini, a fare da assistente virtuale poliglotta a cittadini e turisti. In gergo, si chiama chatbot. Noi la chiameremmo Cornelia, come la mamma dei romani Gracchi che tanto teneva all’istruzione dei suoi gioielli. Cornelia potrebbe prendersi cura di ogni nostro interrogativo, a voce o via chat (messaggistica istantanea), indicandoci, secondo il caso, pagina web o ufficio di interesse, accompagnandoci nel percorso. Allo stesso modo, sarebbe punto unico di raccolta di segnalazioni e reclami per ogni tipo di necessità. Nel fare tutto questo, la nostra nuova amica finirebbe per prendere una discreta e disinteressata nota di quel che piace o interessa di più (o di meno), andando a formare una base di dati e informazioni rilevanti per chi gestisce la Città e i suoi servizi. Esistono già oggi diversi servizi web del Comune (ioSegnalo e compagnia) e il numero telefonico 060606, questo peraltro, quando sperimentato, piacevolmente cortese ed efficiente. Ma qui si tratta di un sistema centralizzato, tecnologicamente aggiornato, che può apprendere dagli utenti e fornire, in automatico, una montagna di dati utili a politici e amministratori. Con una nota di primaria importanza: i dati sarebbero patrimonio di un ente pubblico che li tratterebbe come si deve, senza renderli appannaggio di una sola azienda che lo stesso servizio, può darsi, lo fornirebbe, per così dire, anche gratis. I migliori operatori poi potrebbero integrare e sovrintendere il lavoro di Cornelia, ricevendo in cambio prospettive di carriera. Sicché domani, se la PA volesse, avremmo un servizio in più, dati aggregati a disposizione di ogni impresa, e tanti ricercatori in più. Cornelia aiutaci tu.