Mondo di mezzo tangenti su verde e rifiuti
Chiuso il terzo filone dell’inchiesta, a giudizio 20 imputati. Il pm: D’Ausilio (Pd) prese denaro da Buzzi
Per quanto i reati contestati nel terzo filone dell’inchiesta Mondo di mezzo sembrino vicende ormai lontane nel tempo, vale la pena ripercorrerle anche in modo sommario per avere una possibile chiave di lettura sullo sfascio in cui versa oggi Roma. Il pm Luca Tescaroli contesta all’ex capogruppo del pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio, e al suo collaboratore, Calogero Nucera, di aver ricevuto da Salvatore Buzzi «la somma di almeno 12.240 euro» oltre alla promessa di altri 50 mila, anticipo di 130 mila complessivi, in cambio «dell’approvazione della liquidazione dei debiti fuori bilancio del Comune di Roma e la corresponsione del 5% del valore economico dei lotti assegnati con dieci procedure negoziate indette dal dipartimento Tutela ambiente». Quest’ultimo è il bando “curato” da Fabio Tancredi, ex direttore della struttura, assieme a Claudio Turella, quello dei 500 mila euro nascosti in un muro di casa, per 10 lotti da due milioni sulla manutenzione del verde pubblico.
Con loro, sono stati rinviati ieri a giudizio anche gli imprenditori Fabrizio Amore e Flavio Ciambella, l’ex sindaco di Sant’Oreste, Sergio Menichelli, Raniero Lucci (collaboratore di Buzzi) e Marco Placidi (ufficio tecnico comune di Sant’Oreste). All’ex dg di Ama, Giovanni Fiscon, sono contestati la turbativa d’asta di almeno quattro gare di appalto e la corruzione per aver ricevuto da Buzzi «utilità consistite nell’organizzare in sede di consiglio comunale e di giunta il consenso politico necessario alla sua riconferma come dg di Ama» dopo che l’allora sindaco Ignazio Marino aveva avviato la sua sostituzione. L’accordo si sarebbe realizzato «attraverso i consiglieri Coratti, D’Ausilio, Ozzimo e l’interlocuzione con Umberto Marroni».
A giudizio anche la segretaria di Buzzi, Nadia Cerrito, e Franco Cancelli (corruzione), manager della cooperativa sociale Edera. Uno dei capitoli più significativi è quello della turbativa di alcuni appalti, aggiudicati tra il 2012 e il 2013, tra cui quello sull’emergenza rifiuti, sulla raccolta foglie e sulla differenziata del multimateriale.
La corruzione è contestata anche a Brigidina Paone, già collaboratrice all’Assessorato alla Casa, a Stefano Venditti, presidente della Lega della cooperative Lazio, a Marco Bruera, collaboratore di Luca Odevaine per il Cara di Mineo, e a Clelia Logorelli, dirigente al verde in Eur spa. Infine l’ex carabiniere (radiato) Giampaolo De Pascali, che informava Buzzi e Carminati sui «procedimenti penali pendenti».
Processo In aula il 19 settembre ci sarà anche l’ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon