Restano in carcere gli ultrà romanisti arrestati a Liverpool
Resteranno in carcere in Inghilterra Filippo Lombardi e Daniele Sciusco, i due ultrà della Roma arrestati il 24 aprile scorso per gli scontri scoppiati con i tifosi del Liverpool fuori dall’Anfield Stadium in occasione della gara d’andata dei quarti di finale di Champions League. Ieri mattina i ragazzi sono comparsi in video collegamento dal centro di detenzione di Preston, nel Lancashire, all’udienza davanti al giudice Alan Conrad del tribunale di Liverpool. Dopo circa un’ora quest’ultimo ha deciso di rinviare il processo di Lombardi al prossimo 8 ottobre e di aggiornare la sentenza nei confronti di Sciusco. In aula erano presenti i loro familiari, alcuni dei quali si sono trasferiti in Inghilterra per assisterli. Il primo, 21 anni, seguito dall’avvocato Alison Gurden, è accusato di lesioni gravissime nei confronti del tifoso irlandese del Liverpool Sean Cox, colpito al volto con una cinta nel corso dei tafferugli davanti all’Albert Pub e tuttora in coma farmacologico nel centro neurologico Walton. Ieri il giovane di Don Bosco, accusato anche di aver partecipato agli scontri, si è dichiarato non colpevole. Scelta opposta quella di Sciusco, assistito dall’avvocato Nigel Power, che ha invece ammesso la sua partecipazione al parapiglia. Il giudice ha sostanzialmente accolto le richieste del procuratore Keith Sutton. Sempre secondo il magistrato le indagini sui gravi incidenti scoppiati a Liverpool un mese fa non sono ancora concluse. Altri quattro romanisti furono arrestati all’epoca dei fatti, condannati, daspati in Inghilterra e rimpatriati. Nei loro confronti il questore Guido Marino ha emesso altri provvedimenti di daspo validi in Italia. Dal 24 aprile scorso le condizioni di Cox sono rimaste pressoché invariate. Sottoposto a un intervento chirurgico per le profonde lesioni alla testa provocate non solo dal colpo ricevuto ma anche da una successiva caduta, il cinquantenne padre di tre ragazzi, originario di Dunboyne, nella contea irlandese di Meath, non ha mai ripreso conoscenza. A lui e alla sua famiglia era giunta la solidarietà non solo del Liverpool, ma anche della Roma.